Juventus senza gioco, la pazienza di Agnelli è al limite

Allegri sa quanto è importante che i presidenti abbiano pazienza. Quattordici anni fa, alla sua prima esperienza in A, perse con il Cagliari le prime cinque partite di campionato ma ebbe la fortuna di trovare il Cellino meno iracondo di sempre: non lo licenziò (di solito lo fa per molto meno), gli dette la possibilità di lavorare, così Max ripartì conquistandosi prima il Milan, poi la Juve. Chissà cosa sarebbe stato di lui se fosse stato mandato via dalla Sardegna avendo addosso il peso di un fallimento.
Agnelli di pazienza ne ha indiscutibilmente più di Cellino, ma anche la sua ha un limite. E Allegri ce la sta mettendo tutta affinché lo raggiunga. I numeri sono impietosi nei confronti dell’allenatore della Juve: la qualificazione agli ottavi di Champions (obiettivo minimo, ma davvero minimo) è appesa a un filo; in campionato il Milan è già avanti 7 punti e oggi Napoli e Atalanta possono volare a più 10, distacchi che quasi equivalgono all’addio allo scudetto dopo appena nove giornate. Il problema principale, però, non è nemmeno questo, che pure è gravissimo. Ce n’è un altro perfino peggiore.

Fonte: gazzetta.it

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