Koopmeiners: la Juventus offre 55 milioni più bonus, affare in dirittura

“L’obiettivo della società era quello di trattenere tutti i giocatori importanti della stagione. Questa estate siamo costretti a gestire delle situazioni inaspettate che ci dispiacciono molto. Vedremo nei prossimi giorni, qualunque decisione verrà presa per il bene della società” queste le parole di Luca Percassi, amministratore delegato della Dea, a Dazn prima del match con il Torino sulla situazione Koopmeiners. Quando parla di «situazioni inaspettate» il dirigente bergamasco si riferisce all’ammutinamento del centrocampista, che a un certo punto ha scelto di forzare la mano mandando un certificato medico. La sensazione è che ormai siamo al rettilineo finale. Dopo le resistenze dell’Atalanta, inizialmente restia ad aprire una trattativa con la Juventus e ancora fiduciosa di poter ricucire con il giocatore, ieri le due società sono tornate a parlarsi e hanno fatto il passo avanti decisivo. I bianconeri sono pronti a un investimento da quasi 60 milioni (la cifra chiesta fin dall’inizio dalla Dea): trattativa in chiusura per 55 milioni più bonus, con il giocatore che non vede l’ora di raggiungere Torino e di tornare ad allenarsi. Koop è fermo da inizio agosto e avrà bisogno di un po’ di tempo per rimettersi in forma. Ha voluto fortemente la Juventus, con cui ha un accordo da tempo per un quinquennale da 4 milioni di euro a stagione e ha fatto pressioni sull’Atalanta affinché rispettasse la promessa fattagli un anno fa, quando il club rifiutò 48 milioni di euro dal Napoli. “Ho detto all’Atalanta che nella prossima estate voglio trasferirmi – raccontò il giocatore a marzo in al De Telegraaf -. Già l’anno scorso c’era un concreto interesse da parte del Napoli. Ma i club non sono riusciti a trovare un’intesa. Spero che quest’anno invece di si presentino delle opzioni su cui riflettere. Mentirei se dicessi che non mi arrivano notizie di un probabile interesse della Juventus e di alcuni club di Premier”. Dall’Inghilterra non si è fatto avanti nessuno in maniera concreta, la Juventus invece sì e ha tenuto duro fino alla fine.

Fonte: gazzetta.it

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