Il senatore Claudio Lotito, presidente della Lazio, è stato intervistato nel corso del programma ‘Finché la barca va’ in onda su Rai 3, ripartendo dalla sconfitta per 5-0 dei suoi contro il Bologna nell’ultimo fine settimana: “L’importante è rialzarsi, può capitare a chiunque di cadere ma avere forza e volontà è rialzarsi. E me ne faccio una ragione perché ci sono le condizioni per fare bene”.
Fanno più male i 5 gol o i 5Stelle?
“Conta arrivare al traguardo. Anzi, deve essere di monito per gli addetti ai lavori di non abbassare la guardia”.
Più facile vincere nel calcio o alle elezioni?
“Mondi diversi, nel calcio ci sono troppi fattori imponderabili, che non dipendono dalla tua volontà. Le elezioni riguarda convincere chi dà il voto”.
Chi sono i suoi nemici, che la costringono sotto scorta?
“Ci sono stati dei fatti abbastanza gravi che hanno minato l’incolumità mia e della mia famiglia. Anche delle bombe… Forse sono pseudo-tifosi. Cose che non hanno nulla a che fare con il rispetto dei valori: qualcuno poi è morto, qualcun altro arrestato”.
La amano più i tifosi della Roma o della Lazio?
“I tifosi della Roma vorrebbero un presidente presente, col quale sfogare le insoddisfazioni. Faccio un po’ da punching ball: mi prendo le responsabilità delle scelte, quest’estate mi hanno manifestato contro in 15mila e poi si sono dovuti ricredere. Fatti, non parole”.
Ha cinque telefoni davvero?
“Oggi ne ho tre, di cui due uso con assiduità. La mia forza è sempre stata quella di essere a disposizione di chi mi cercava”.
Qualcuno dice che lei tifa anche Roma.
“No, no… Non fate confusione, sfatiamo il mito. Sono tifoso della Lazio da quando avevo 5 anni e mezzo. Poi mi sono trovato in più occasioni a vedere anche la Roma allo stadio perché mio suocero era nella Roma insieme a Sensi. E lui da tifosissimo della Roma è diventato laziale”.
Perché non la vediamo mai nei talk show politici?
“Non amo apparire, anche nel calcio faccio pochissime interviste. All’inizio dovevo far capire chi fossi, oggi parlano i fatti per me. La differenza tra fenomeno e noumeno: chi ha sostanza non ha bisogno di apparire”.
Come vede Trump?
“Come una persona del fare, uno che usa la sua posizione per poter raggiungere certe cose”.