Alla fine, come era nell’aria, l’Udinese ha deciso di presentare reclamo riguardo i fatti di sabato scorso con gli insulti razzisti ricevuti dal portiere del Milan Maignan durante la gara. Si legge nel comunicato: “Udinese Calcio, dopo un’accurata analisi degli atti ricevuti in giornata, ha deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d’Appello Nazionale FIGC contro la decisione del Giudice Sportivo della Lega Serie A di sanzionare il club con una gara interna da disputarsi a porte chiuse in seguito agli episodi verificatisi nel corso della partita contro il Milan. La società, confermando la sua intransigenza nel punire i singoli responsabili degli insulti razzisti già banditi dal Bluenergy Stadium per sempre, ha ritenuto di fare appello a tutela della sua reputazione di club storicamente multietnico e dei suoi tifosi che non meritano di pagare un prezzo così elevato a causa di condotte individuali già punite severamente”.
Spiega la decisione Franco Collavino, il direttore generale del club: “Abbiamo riflettuto a lungo nella giornata di oggi sul presentare reclamo o meno – dice – Dopo una lettura scrupolosa degli atti, però, abbiamo maturato la consapevolezza di dover procedere in tal senso per salvaguardare il nostro club e l’impegno dimostrato nel perseguire i colpevoli e contro le discriminazioni. Al tempo stesso, vogliamo tutelare anche la nostra gente, tradizionalmente corretta, ingiustamente pregiudicata da un provvedimento che colpisce l’intera tifoseria a fronte di inqualificabili comportamenti di pochi. Udinese Calcio, da anni, crede nel tifo sano tanto che il Bluenergy Stadium è stato concepito senza barriere anche grazie alla correttezza dei nostri tifosi. Inoltre, come club, abbiamo investito per primi nella sperimentazione di tecnologie per il riconoscimento facciale che aiuterebbero i veri tifosi a non essere lesi da condotte individuali illecite”.