Mancini dice sì alla Juventus. Capolinea Motta, dopo il Genoa si cambia

Thiago Motta e la Juventus si avvicinano sempre di più ai saluti. Probabilmente il divorzio si consumerà lentamente e servirà più di una settimana. Tanto che alla ripresa -sabato 29 marzo- il tecnico guiderà i bianconeri contro il Genoa. L’incrocio con i rossoblù potrebbe essere l’ultima fermata. Il destino dell’italo-brasiliano ormai sembra segnato. I 7 gol subiti nelle ultime due sconfitte (Atalanta e Fiorentina), il rischio di fallire la qualificazione Champions (ora la Juventus è quinta in classifica) e il rapporto freddo con gran parte dello spogliatoio hanno fatto scattare l’allarme della Continassa. Il direttore tecnico Cristiano Giuntoli nel post Fiorentina ha confermato Thiago pubblicamente (“Andiamo avanti insieme. Con Motta? Certo”) un po’ perché voleva sfruttare la pausa per soppesare pro e contro internamente. E un po’ perché, di fatto, non aveva alternativa. Gli aspetti tecnici si intrecciano a quelli economici. Cambiare allenatore ha dei costi e per la Juventus, a livello di bilancio, sarebbero più sostenibili da aprile in poi, con la possibilità di caricarli sul trimestre aprile-maggio-giugno e di compensarli con una cessione a inizio estate. In questo momento il favorito per l’eredità di Motta è Roberto Mancini, intrigato dalla possibilità di tornare protagonista al top e di allenare la squadra per la quale faceva il tifo da bambino. Il Mancio, reduce dall’esperienza da selezionatore saudita, ha vinto ovunque in panchina (Fiorentina, Lazio, Inter, City, Galatasaray e Italia) e il suo mix di carisma e praticità sembra la soluzione ideale per rimettere in corsa la macchina bianconera. L’ex ct campione d’Europa con gli azzurri è affascinato dalla Signora e dalla sfida che lo aspetterebbe a Torino. Al punto da aprire anche a un possibile compromesso: accettare di mettersi in gioco per 4 mesi, dirigendo la Juventus nel finale di campionato e al Mondiale per Club, ma con il rinnovo automatico per il 2025-26 in caso di qualificazione Champions. Non un semplice traghettatore, a patto di raggiungere l’obiettivo. Un passo non ancora decisivo -ma comunque importante- verso il club bianconero, che in primavera e senza la certezza del quarto posto non vorrebbe guardare troppo avanti anche per non precludersi possibili alternative estive: da Antonio Conte (Napoli) a Stefano Pioli (Al-Nassr) fino a Gian Piero Gasperini (Atalanta).

Fonte: gazzetta.it

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