Dopo la clamorosa retrocessione in Serie C che ha lasciato sotto shock una metà di Genova arrivano le parole di Roberto Mancini, consigliere ed ex bandiera della Sampdoria, che sul proprio profilo Instagram e nel corso di un’intervista a Il Secolo XIX ha voluto mandare un messaggio a tutti i tifosi blucerchiati: “Il momento è difficile, il più difficile. Però i tifosi della Sampdoria sono tifosi speciali da sempre e sapranno essere vicini alla squadra e alla società anche in questa circostanza. A loro dico quello che diceva Paolo Mantovani, finché i tifosi della Sampdoria canteranno, non avremo problemi per il futuro”.
“Se Evani e Lombardo ci fossero stati dall’inizio, la Samp avrebbe fatto i playoff – ha aggiunto l’ex ct – Ma ormai non ha più nessun senso parlare di queste cose. Bisogna invece metabolizzare quello che è successo, rimboccarsi le maniche e sperare che le cose possano velocemente migliorare. I i tifosi sono i migliori del mondo, lo saranno sempre, lo saranno anche in Serie C. Sono sicuro che la squadra potrà contare sempre sul loro appoggio”.
“Io per la Sampdoria ci sarò sempre, l’ho detto e lo ribadisco. Però purtroppo non posso più giocare – ha continuato Mancini, che però ha detto di non aver ancora parlato col figlio Andrea del suo futuro e di quello del club – No, come si fa adesso? È troppo presto, non sono trascorse nemmeno ventiquattro ore, adesso non è certo il momento di pianificare ma soltanto quello di metabolizzare quello che è successo per provare a ripartire. Bisogna sperare che dopo anni difficili, difficili come non ce ne sono mai stati, possa invece iniziare un periodo nuovo”.
Infine Mancini ha dichiarato di non aver ancora sentito il presidente Manfredi (“No, non ci siamo sentiti. Credo che il momento sia molto complicato, lo è per tutti…”) e ha lanciato un appello ai tifosi e a tutto l’ambiente: “Quello di restare uniti più che mai. Di questo adesso c’è bisogno: di compattezza e unità”.