Milan, un sogno chiamato Gyokeres…

Il nome è di quelli da far tremare i polsi, non fosse altro che il ragazzo è reduce da una stagione da una cinquantina di gol e come lui, in giro, non ce ne sono. Il Milan piomba, un po’ a sorpresa, su Viktor Gyokeres, anni 27, attaccante extra-lusso nel pieno della sua maturità e pronto al salto decisivo della sua carriera. Dallo Sporting Lisbona a chissà dove. Milano, spera Igli Tare, ma le complicazioni ci sono e a voler essere onesti sono anche molte. Partiamo dal prezzo: 70 milioni circa, anche se la cifra ha tutta l’aria di poter essere solo una base di partenza vista la concorrenza. La concorrenza è il punto numero due: lo vuole mezza Europa, Premier League e Arsenal nello specifico in testa. Un mesetto fa i giornali inglesi parlavano di accordo già in cassaforte. Poi, come capita nel mercato, la cassaforte è stata aperta e dentro c’era soltanto un primo contatto. E’ chiaro, però, che la prospettiva Gunners sia intrigante per X motivi, a partire dallo stipendio che in Inghilterra possono garantire e che in Italia non è nemmeno dentro il più folle dei pensieri.

E allora il Milan a Igli Tare, che per l’operazione avrebbe a disposizione un extra-budget, dovranno necessariamente puntare su altro. Sul prestigio del marchio Milan, ad esempio, su un progetto che metterebbe il giocatore al centro e sulla promessa, poi da mantenere, di costruire attorno a Gyokeres una squadra in grado di rilanciarsi e vincere subito. Oltre a tornare immediatamente in Champions, destinazione obbligatoria per un giocatore di questa importanza. Settanta milioni sono però pur sempre settanta milioni, vale a dire una spesa che in via Aldo Rossi negli ultimi anni non è mai stata investita per un solo giocatore. Tutto vero, com’è però vero che, con le probabili cessioni di Morata e Thiaw al Como, unite a quella già definita di Reijnders al City e a quella di Theo Hernandez all’Al Hilal, Furlani ha già messo in cassa la bellezza di 144 milioni. Una parte necessari ad aggiustare il bilancio, il resto pronto a essere reinvestito sul mercato, anche perché le uscite non sono ancora finite e c’è ancora margine per fare legna.

Fonte: sportmediaset

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