Napoli: Nagelsmann il nome di De Laurentiis per la panchina

De Laurentiis ha una strategia: ascoltare se stesso. L’ha fatto sistematicamente, parlandosi dopo una serie di appuntamenti che in realtà erano casting, allestiti dal giorno in cui ha voluto decidere in prima persona lo scenografo di questi film, con un finale spesso sorprendente. Rafa Benitez, estate 2013, arrivò immediatamente, fu la soluzione che gli prospettò Riccardo Bigon, e però dovette comunque «scremare» eventuali altri candidati, parlò con Pellegrini, telefonò a Klopp che dal Dortmund non voleva ancora staccarsi. E nel 2015, con l’addio del señor della panchina, la trafila fu la stessa: Mihajlovic, poi Montella, poi Emery per puntare, al termine delle consultazioni, su Maurizio Sarri. Aurelio De Laurentiis si fida di Aurelio De Laurentiis, interloquisce, vuole analizzare gli uomini con i quali poi confrontarsi: il giorno in cui capì, andando a casa di Sarri, che non ci sarebbe stato più con lui un domani, puntò su Ancelotti, il suo tormento (anche attuale), perché esonerare gli costò. Ma quando ha deciso che il capitolo-Gattuso era fatalmente chiuso, ha ricominciato: invito a cena (ripetuto) con Allegri, la telefonata quasi definitiva con Conceição, poi la virata su Spalletti. Ora, raccontano in giro, che avrebbe visto Nagelsmann, reduce dall’esonero con il Bayern Monaco, enfant-terrible della panchina, un salto nel grande calcio e però anche nel vuoto.

Fonte: corrieredellosport.it

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