“Per me prendere sonno è difficile in certe occasioni. Tutto mi consuma e niente mi scivola addosso. Le sconfitte più delle vittorie”. Luciano Spalletti è tornato sull’esonero dalla panchina della Nazionale a poche ore da quella che sarà la sua ultima partita da Ct, contro la Moldavia. “Ciò che è successo è una cosa della quale prenderò conto con il passare del tempo – ha spiegato in un’intervista a Rai Sport -. Se l’epilogo poteva essere diverso? Delle riflessioni uno le fa, anche se non puoi tornare indietro, probabilmente delle scelte fatte sono risultate sbagliate non soltanto perché hai scelto gli uomini sbagliati o volevi fare delle cose differenti, perché poi sono successe delle situazioni: ad esempio dei giocatori che non ho avuto a disposizione, ultimamente ci sono stati giocatori fondamentali per noi che non si sono quasi mai avuti a disposizione. Sono successe troppe cose, si è avuto l’extra con la finale di Champions e si va a giocare ad Oslo dove loro hanno già fatto due partite di rodaggio, sembra la partita che deve decidere tutto e tu la vai a giocare in condizioni fisiche pessime”. E sulla scelta di annunciare personalmente l’esonero: “Io vado in conferenza stampa intanto perché ci sono delle regole – ha raccontato -. Se voleva venire con me uno della Federazione, poteva venire, ma è stato fatto tutto in amicizia e trasparenza. Perché passare due giorni di bugie? Non vedo il perché. Siamo in grandissimi rapporti e in grandissima amicizia. È chiaro che io mi aspetto che se se pensano qualcosa da me lo dicono. E se lo dici non puoi pensare di fare la figura di essere in un’altra situazione. È un rispetto verso gli italiani una comunicazione così? Sulla forma non lo so, ma io lo faccio volentieri perché questa squadra le responsabilità le ha sempre prese. Io come ho detto avrei continuato con questi giocatori qui, io ho stima di questi calciatori. Ogni tanto reagisco, faccio il ribelle ma sono delle reazioni che devo fare in base a quello che mi trovo di fronte. L’ho basato su questo il mio cammino. Io sono stato apprezzato per quattro anni in Russia, ho fatto per cinque anni l’allenatore all’Empoli, 7 anni due volte alla Roma, 7 anni due volte all’Udinese, alla Samp sono stato mandato via e richiamato. E c’è ancora qualcuno che mi vuole indicare come qualcuno che fa casino, io faccio casino quando c’è da farlo perché difendo la causa e la famiglia sempre e non l’ha fatto qualcuno che doveva farlo. In questo caso non ho fatto casino. Ieri quando ho detto il nome di tutti, mi è mancato quello di Giovanni e Gigi Buffon, ma loro mi sono stati vicini e mi hanno dato la possibilità di fare tutto il mio lavoro. E io ho sbagliato se i risultati sono questi. Però non ho bisogno di nessuno per fare il mio lavoro. Quali sono gli errori mi viene difficile da valutare, però se è un disastro come avete detto tutti errori ci sono stati. Secondo me i giocatori sono forti perché l’hanno fatto vedere”.
“Ne sono super convinto che l’Italia andrà ai Mondiali – ha aggiunto -. Io non ho dato le dimissioni, ma siccome ho rispetto delle persone che mi hanno scelto perché mi hanno permesso di vivere un’esperienza che mi porterò dietro tutta la vita, io ti firmo la risoluzione. I soldi non sono un problema? No, con la Nazionale si fa così, col club è un conto perché poi ci possono essere delle questioni, come successo con l’Inter e lì non te li lascio. Con la Nazionale no. Ti lascio i soldi, tu mi dai l’esonero e io firmo la risoluzione del contratto. Ognuno poi alla cosa dà il taglio che vuole, ma la cosa è questa. C’è un grande rapporto con Gravina per come si è comportato con me, per cui io lo vedo dubbioso su quello che è ed esigo che me lo dica per il rapporto che c’è. E ha fatto bene a dirmelo, perché siamo e rimarremo amici. E io lo tengo nascosto per due giorni? Oggi sarò ancora più perfetto di sempre nel fare la riunione pre partita e sono sicuro che i giocatori faranno il possibile per farmi uscire con una bella vittoria. Contro di loro non ho mai detto niente di particolare che li possa avere offesi“.