Thiago Motta a De Laurentiis: “Non è il mio presidente…”

Il trappolone c’era: non una Fossa delle Marianne ma comunque una buca spiacevole, a finirci dentro. Thiago Motta invece l’ha evitata con nonchalance. “Non è il mio presidente, zero commenti”, ha liquidato la vicenda così, lui che in estate sarebbe potuto diventare l’allenatore del Napoli. Qualche ora prima Aurelio de Laurentiis, il presidente, aveva detto: “Ci son quelli che hanno pensato che fosse scomodo ereditare la panchina di uno che aveva vinto lo scudetto con 15 punti di vantaggio, sono quelli che han preferito fare altre scelte, più comode”. Poi l’affondo: “Son degli stupidelli che non sanno cosa si perdono a Napoli, qui si respira la vita, qui ci sono un’aria e un’energia che non trovi altrove, se non in rarissimi posti”.
Che si riferisse anche a Thiago è plausibile, ma la replica non c’è stata. In testa l’allenatore del Bologna la cui squadra ha fermato sin qui Juve, lo stesso Napoli di Adl e l’Inter, ha il Frosinone, paradossalmente un’altra grande. “Hanno un punto più di noi e non è un caso, giocano bene, se li sono guadagnati tutti”. Segue un lungo elogio a Di Francesco, citazioni per Soulè e Barrenechea, e il messaggio che manda ai suoi è chiaro: non pensiate che quella di domenica pomeriggio alle 15, in uno stadio che avrà oltre 25 mila presenti sia facile. Restano invendute un po’ di Poltrone Gold e di biglietti in curva ospiti. Questo Bologna, e non è una deduzione complicata, piace e diverte. E se c’è una ricetta, Thiago l’ha ribadita: “Dobbiamo continuare ad avere voglia di migliorarci”. Il tecnico ha citato Lykogiannis (“per come ha superato un’estate difficile e per l’esempio che è diventato”), Saelemaekers (“ragazzo speciale che s’è inserito benissimo e che ci sta già dando tanto e molto altro ci darà quando, presto, toccherà a lui”), De Silvestri (“un leader naturale, un ragazzo, senza voler far confronti con gli altri, che ha un’intelligenza diversa”), ed anche Van Hooijdonk (“ha una fame enorme di giocare”). Ma il titolare oggi, e non potrebbe essere altrimenti, è Zirkzee: “Sta facendo grandi cose perché sta lavorando tanto, impegnandosi anche in quelle che gli piacciono meno. Ma lui ricorda le sue due fasi”. Il sottinteso era ai problemi dell’anno scorso. “Non credo che se li dimentichi, infatti, al di là dei gol, le sue son state prestazioni di altissimo livello”. Il seguito è implicito, ne serve un’altra collettiva, per superare il Frosinone.

Fonte: repubblica.it

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