Tortu a Sportiva: “Riva un esempio per me. Ha difeso sempre ciò che amava”

Nel ricordo di Gigi Riva, a Radio Sportiva è intervenuto Filippo Tortu. Il velocista azzurro, medaglia d’oro a Tokyo, ha raccontato le sue sensazioni sull’addio al campione del Cagliari e della Nazionale spiegando come sia spunto di ispirazione anche per la sua carriera. 

Sul ricordo di Gigi Riva: “Una ferita per tutta l’Italia e per tutta la Sardegna in generale. Per chiunque abbia praticato lo sport e lo ami è uno dei più grandi esempi di umanità, di valore e di amore per la squadra e la maglia. Ha insegnato cosa voglia dire sentirsi a casa e mi ha lasciato con il cuore distrutto. Io caratterialmente mi sono sempre sentito simile a lui, molto riservato ma allo stesso tempo semplice nelle relazioni e nel rapporto con la città. Pur non essendo nato in Sardegna come me era diventato uno sardo vero, per me è stato e sarà ancora parte importante della mia vita”.

Sul Cagliari e l’attaccamento alla maglia: “Questa è qualcosa che io provo tutti gli anni. Quando devo preparare una gara importante vado a farlo in Sardegna, perché lì mi sento accolto e a casa e questo mi fa stare bene. Non è una cosa scontata, la gente ti considera parte integrante del popolo sardo e lui ha provato le stesse cose. L’impresa di quello scudetto del 1970 è qualcosa di straordinario e ancor di più è l’essere rimasto a Cagliari, sottolineando come non ci sia solo una componente sportiva ma anche di cuore, emozione e appartenenza”.

Sull’icona Riva: “Non ho avuto mai il piacere di conoscerlo, ma è stato uno sportivo che mi ha affascinato molto. A teatro ho visto uno spettacolo di Federico Buffa ed è stato molto bello. Se devo pensare a un momento che mi è rimasto impresso forse dico il suo infortunio alla gamba in Nazionale: ha fatto capire che non avrebbe mai tolto la gamba nel difendere la maglia dell’Italia. Anche se triste mi ha lasciato sempre molto impressionato questo dare tutto per quello che si ama, qualcosa che ogni sportivo dovrebbe avere bene in testa. Per me è stato l’attaccante più forte di sempre nel nostro Paese”.

Sul 2024 importante: “Sono appena tornato da Tenerife con la Nazionale, quest’anno sarà ricco di eventi perché avremo le staffette a maggio con i campionati del mondo, poi gli Europei a Roma a inizio giugno e ad agosto le Olimpiadi. Per quello che mi riguarda punto sugli Europei in casa, che può dare parecchio, oltre a Parigi che è il grande appuntamento dove voglio arrivare in finale nei 200 e almeno provare a vincere il titolo con la staffetta bissando la precedente vittoria”.

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