Ai microfoni di Radio Sportiva è intervenuto in esclusiva il presidente dell’Aia (Associazione italiana arbitri) Antonio Zappi.
NOVITA’ IN ARRIVO “Con le semifinali di Coppa Italia parte una nuova era di apertura nel solco di un percorso partito dal 2017 quando è iniziato un lungo cammino verso trasparenza: l’arbitro farà il ‘public announcement’ sulla scorta di quanto già successo in Inghilterra doveè stato sperimentato con buoni risultati. Non si ascolterà il dialogo tra arbitro e Var per quello bisognerà attendere l’Ifab se e quando allargherà le opzioni, ma l’arbitro dopo la on field review spiegherà al pubblico le decisioni che ha preso. E’ un qualcosa di già accaduto lo scorso week-end nelle final eight di futsal a Jesi”.
ANNUNCI ALLO STADIO “Da sabato prossimo spettatori vedranno sui tabelloni degli stadi di serie A cosa stanno verificando a Lissone, quelle che oggi erano solo didascalie televisive. Se si può andare oltre? Dobbiamo testare intanto come verrà accettata e compresa questa evoluzione, altri sport hanno fatto passi avanti dimostrando che si può arrivarci anche in situazioni complesse o in cui la chiarezza comunicativa non è semplice – faccio l’esempio del rugby -, molto dipenderà dalla civiltà con cui verranno accolte queste decisioni: è importante l’impegno di tutti, compresi i media”.
VAR A CHIAMATA “Attueremo le regole che gli organismi preposti promulgano… la mia personale posizione è di apertura totale alla sperimentazione e all’innovazione: a me piacerebbe un calcio all’interno del quale ogni società e giocatore e protagonista senta di aver ottenuto il miglior arbitraggio possibile, che equivale a dire che il direttore di gara possa aver deciso anche su segnalazione di una percezione diversa dalla sua, ovvero se c’è un qualcosa che non ha visto io spero che un giorno si possa arrivare a un calcio un capitano o allenatore possa segnalare e dunque entrare a supporto del processo decisionale dell’arbitro che rimmarrà centrale”.
NUOVO PROTOCOLLO “Ampliamento del Var anche a secondo giallo, concessione di corner o punizioni dal limite? La delusione peggiore per un tifoso e uno sportivo è dire che una ‘operazione è riuscita ma il paziente è morto’, l’impossibilità di intervenire su qualcosa che tutti hanno visto per una limitazione protocollare credo sia una sconfitta per tutto il sistema. Spero che presto si possa tenere conto di tutto ciò che per gli arbitri è possibile percepire”.
ARBITRAGIO ROBOTIZZATO? “Pur in epoca di intelligenza artificiale in uno sport come il calcio dove la differenza tra contatto e fallo la discrezionalità umana rimarrà insostituibile, lo stiamo vedendo con il fuorigioco che è semi-automatico ma in cui comunque rimane necessario l’intervento umano per determinare alcune fattispecie”.