Il nuovo campione del mondo della MotoGp, Francesco Bagnaia, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Sportiva da EICMA, Salone del ciclo e motociclo, a Milano.
“Non mi rendo conto di essere nella storia del motociclismo, sentire accostato il mio nome alla storia fa strano, me ne renderò conto tra un po’ quando sarò a casa rilassato e tranquillo. Non ho mai pensato di non potercela fare, solo dopo il Sachsenring c’è stato un momento un po’ più critico, a Silverstone invece la vittoria dopo un weekend difficile è quando abbiamo capito che poteva andare bene. Valencia? All’inizio andava tutto liscio, la lotta con Quartararo è stata divertente, poi ho perso un’aletta e la gara è diventata un incubo ed è stata molto lunga”.
“Differenze tra i Mondiali MotoGp e Moto2? Sai di avere il massimo del massimo, è molto soddisfacente, vincerlo così dà una grande emozione per tutto quello che c’è stato. Rossi e Stoner? Casey l’ho sentito dopo la gara per i complimenti, Vale è stato con noi dell’Academy durante il weekend, ha messo a disposizione la sua esperienza durante l’anno. Bastianini? Vedremo come sarà dividere il box, condivideremo lo stesso obiettivo e sarà nuovo lavorare insieme, ma siamo abbastanza intelligenti da capire che in pista daremo battaglia ma fuori dovremo essere collaborativi”.
“Mattarella? Sarà speciale condividere questo incontro con la squadra, sono felice e orgoglioso. Vincere un Mondiale è difficile, riconfermarsi lo è ancora di più, sarà difficile anche la scelta del numero, vedremo. Sono orgoglioso di aver reso felici i miei genitori e di aver ripagato i loro sforzi. Se mio padre voleva che diventassi un fantino? È una leggenda che ho letto in giro, di certo c’è che lui e mio zio vanno a cavallo, ma, e qui dico una frase da film, a me un cavallo solo non basta!”.
“Feeling con la moto? Quest’anno è stato difficile, piano piano poi l’ho trovato e da Portimao in avanti tutto è stato diverso in positivo. Io il primo italiano dopo Agostini a vincere con una moto italiana in classe regina? Sono contento ma ancora non ci ho pensato, sono più i messaggi e gli articoli delle persone che mi fanno pensare a quanto fatto, credo di aver fatto qualcosa di importante ma non so quanto importante, devo ancora metabolizzare. Sento la necessità di circondarmi di persone che mi vogliono bene e mi dicono se sto sbagliando qualcosa senza sentirsi in difetto. Juventus? Ieri sono stato loro ospite in una cena di beneficenza a Milano, un onore, ultimamente stiamo diventando sempre più amici, anche Enea è juventino e quindi nel box non c’è nessun derby!”.