Stoner a RS: “Ducati, serve più attenzione sul pilota. Marquez dovrà cambiare stile”

Il due volte campione del mondo Casey Stoner ha parlato in esclusiva a Radio Sportiva a margine del Premio Internazionale Fair Play Menarini

Che ne pensi della stagione di quest’anno: la Ducati vince ma è Quartararo in testa al campionato.
“È stato sicuramente un inizio stagione difficile per la Ducati, credo, naturalmente che stiano guardando sempre ai loro avanzamenti tecnici, a volte è facile trovare un pezzo che funziona un po’ meglio ed è consistente piuttosto che andare alla ricerca della soluzione miracolosa, hanno cominciato con molte difficoltà certamente e con qualche errore fatto da Pecco e sfortunatamente hanno perso diverso terreno in campionato. È un po’ spiacevole in questo senso ma il campionato per ora è stato interessante con molti risultati diversi, una settimana qualcuno vince e la settimana successiva fatica ad arrivare nei primi dieci, quindi sembra davvero un campionato molto equilibrato, interessante da vedere”.

Sei l’ultimo campione del mondo su una Ducati, sono passati 15 anni, perché secondo te? Forse perché ai tuoi tempi tu eri l’unico in mezzo a tante Yamaha e Honda, ora magari è il contrario, solo una Yamaha, Quartararo, e molte Ducati: è questo il problema?
“No, perché quando ero in Ducati non c’erano così tante Ducati. Oggi hanno più o meno il budget più grande di tutti, quando correvo avevamo il più piccolo budget adesso invece il più importante. Per me loro si focalizzano troppo sul mezzo e su cosa gli ingegneri vogliono vedere sulla moto, non su cosa il pilota vuole, quindi loro possono fare una moto come vogliono ma sulla sella c’è il pilota e se il pilota non si sente a posto non ottiene risultati. Yamaha e Honda generalmente nel passato facevano moto che funzionavano davvero per il pilota, il pilota si sentiva a posto per fare quello che voleva in ogni condizione, e in un campionato questo è il miglior risultato che tu possa chiedere. Ma gli ingegneri della Ducati sono sempre a cercare qualcosa di speciale che forse nemmeno esiste e quando fanno qualcosa di speciale credono che sia l’unico modo per arrivare ma ancora non esiste una moto che vince senza chi la guida. È un modo per dire che devi porre più attenzione sul pilota, meno attenzione sul mezzo”.

E cosa ne pensi dei piloti? Perché senza di te, senza Lorenzo, senza Rossi, ora con l’infortunio di Marquez, c’è meno interesse per la MotoGp a causa di una mancanza di stelle?
“È difficile da dire. Io credo ci sono molto splendidi piloti in MotoGp oggi, a volte è difficile vedere la stella emergere sopra gli altri io credo perché le regolazioni tecniche consentono di avere tutti lo stesso pacchetto, possono tutti uscire dalle curve e aprire il gas tutti nello stesso modo, non c’è di fatto l’imprevisto e non riesci a vedere cosa il pilota è capace di fare quindi non riesci neanche a vedere una stella sopra le altre. Questo tiene i tempi in qualifica molto vicini, magari anche i tempi a fine gara, ma non credo abbia reso le gare migliori. Di certo mi piacerebbe qualche cambiamento nei regolamenti tecnici”.

L’ultima su Marc Marquez. Sei stato un top driver, un campione: tornerà lo stesso di prima, lo stesso pilota?
“Io non credo debba essere lo stesso. Lui era un martello da giovane, non aveva paura degli infortuni, spingeva, spingeva spingeva, e tutto andava bene. Adesso ogni volta che cade si sente in pericolo, questo porta tante cose nella tua testa. Per me Marc ha bisogno di imparare a guidare in un modo un po’ diverso, non ha gli stessi tempi di reazione del passato, non può guidare così rilassato come faceva in passato, non significa che sia un male, è differente, è stato lo stesso per me, quando sei appena arrivato tu spingi e basta per trovare il tuo limite, Marc era davvero bravo in questo e riusciva ad evitare diversi incidenti, adesso non può farlo sei un pochino più lento, è come Tom Brady nel football, ma puoi riuscire magari con un po’ più di pazienza, preparandoti e settandoti in modo diverso, quando sei fuori impari sempre un po’ di più e probabilmente lui guiderà in un modo leggermente diverso per gestire certe situazioni ma noi sappiamo che talento ha Marc, non è questo il punto, ad ogni modo sarà bello vederlo tornare”.

Ti potrebbe interessare

Menu