Agresti: “La serie A muove l’1% del Pil, normale abbia vantaggi rispetto a una Serie C”

Così Stefano Agresti nel ‘Microfono Aperto’:

Sulla ripresa del Campionato: La decisione oltre che medica è anche politica, la linea che giustamente ha preso la Federcalcio è quella di voler chiudere la stagione quando sarà possibile, senza mettere a repentaglio la salute di nessuno. Ci sono uomini che svolgono occupazioni molto più faticose e rischiose dei calciatori, ma la salute deve essere tutelata a tutti, atleti compresi.

Sull’indotto del calcio: I presidenti dei nostri club sono per la maggior parte industriali ed è ovvio che ci sarà una contrazione di tutto quanto, compreso il calcio, il fatto di giocare a porte chiuse e tutto l’indotto pubblicitario. La Serie A muove l’1% del Pil del nostro paese, ha un interesse economico non paragonabile a nessun altra disciplina in Italia. Normale che la Serie A possa permettersi vantaggi che ha una serie C.

Sulla vittoria al Mondiale 2002: Quel Brasile era una squadra stellare, ha strameritato quel titolo.

Sulla Germania: Sta crescendo e si sta ritrovando pur non venendo da un periodo facile. Ha una struttura di squadra molto interessante e presto la ritroveremo di nuovo protagonista.

Sulla Francia: Per la produzione dei talenti è sempre all’avanguardia, anche se poi una volta maturati generalmente vanno a giocare all’estero.

Sulla soluzione playoff e playout: Ipotesi che Gravina ha messo sul tavolo per voler chiudere la stagione. Gravina vuol terminare il campionato sul campo.

Sul Milan: Inserirà molti giovani da valorizzare e Ragnick è ritenuto idoneo ad attuare questa politica. Probabilmente Ibra dal punto di vista tattico sarebbe condizionato da questa scelta.

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