Agresti: “Serie A? Trovare un accordo che accontenti tutti è quasi impossibile”

Così Stefano Agresti nel ‘Microfono Aperto’

Se la Serie A terminasse oggi: Nel momento in cui vai a fotografare la stagione in corso si aprono dei contenziosi enormi, non tanto per la zona retrocessione, quanto per l’assegnazione dello scudetto.

Sulla Serie A nell’anno solare: Il nostro calcio rispecchia le nostre abitudini e c’è la necessità di lasciare libero il periodo estivo. Lo sport scandisce la nostra vita e chi pensa il contrario si sbaglia perché non è più solo un gioco visti gli interessi economici che ci sono.

Sulla Serie A spalmata in 2 anni: Vorrebbe dire avere un anno con 12-13 giornate. Si toglierebbe troppo interesse alla prossima stagione.

Sulla Serie A a 22 squadre nel 2020/21: Gravina è contrario a questa ipotesi. Già è difficile a 20 squadre, ipotizzarla a 22 lo è ancora di più.

Sul Campionato: Tutti guardano al proprio orticello, c’è chi vuole che finisca se ha interesse a finirlo e chi non vuole che finisca se non ha interesse nel finirlo. Riprendere il campionato il 23 maggio? E’ una delle possibilità che stanno studiando, dipende dall’andamento dei contagi. Trovare un accordo che accontenti tutti è quasi impossibile perché gli interessi in gioco sono contrastanti e c’è sempre il rischio di ricorsi. Si sta cercando una chiusura del campionato in tempi anche dilatati, oltre il 30 giugno, perché questa è la soluzione più indolore.

Su come finiranno le Coppe Europee: Non lo sa nessuno, soprattutto per la diffusione dell’epidemia. Può darsi di completare le coppe in 15 giorni a ritmo forzato, dopo la conclusione dei campionati.

Su Agnelli: Credo voglia lo scudetto sul campo e auspica che il campionato possa finire. Se non si potesse finire, per una questione di opportunità, si dovrebbe individuare almeno le 4 squadre che vanno in Champions.

Sugli acquisti a gennaio del calciomercato: Con tutto quel che è successo dopo, le valutazioni sarebbero differenti. E’ sempre tutto da valutare, ma quei calciatori oggi avrebbero un altro valore.

Sull’idea Totocalcio: Reintrodurre la schedina è un’ipotesi molto romantica e rievoca un calcio differente. Servirebbe per ottenere dei benefici economici.

Su Donnarumma: Con il contratto in scadenza, perderlo sarebbe una follia a livello finanziario. Penso che per il futuro del Milan bisognerà attendere un po’, anche per vedere il nuovo allenatore.

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