Al Milan serve un allenatore esperto, un numero uno

Enzo Bucchioni, durante il microfono aperto di Sportiva, ha risposto alle domande in diretta degli ascoltatori. Ecco i passaggi principali:
Sulla lotta Champions: “Se pensiamo che l’Atalanta è la squadra che ci sta divertendo di più ci dà l’idea della grande fatica che stiano attraversando le (ex) grandi. Specie con una Juventus praticamente inavvicinabile per tutti il campionato diventa di una mediocrità assoluta”.
Sul mercato Juve: “La difesa va aggiustata, deve fare i conti con l’età e con i problemi degli effettivi. Servirà un profilo importante per rinforzare la difesa. Anche a centrocampo però ci sarà bisogno di profili di livello”.
Sul Milan: “Ora è sulle ginocchia, sta concludendo un campionato a due facce che però può ancora portarlo in Champions. Può fare 6 punti nelle ultime due. Per il futuro vedo un cambio in panchina e inserire giocatori di qualità. Se il Milan arriverà 5° avrà fatto il suo. Penso che Gattuso sia il meno responsabile della stagione. La società non è stata presente e il passaggio di proprietà non ha aiutato. I rossoneri dovranno avere modalità diverse di gestione. Per il Milan cercherei un allenatore esperto e carismatico. Di Francesco ha fatto bene a Roma e non meritava l’esonero. Qualche dubbio, però, me lo tengo: se ci fosse la possibilità servirebbe un numero uno, anche dall’estero”.
Sulla Fiorentina: “DellaValle? Fa quello che vuole della sua società. Da tre anni però non sta più facendo bene calcio: da quando è passato all’autofinanziamento la squadra è un assoluto disastro. Deve intervenire, non lasciare la squadra in queste condizioni. Montella è arrivato per curare una Fiorentina malata, ma ha trovato solo polemiche. Mi aspettavo un impatto migliore, di fatto non ha cambiato nulla. Ha due anni di contratto e la situazione è complicata”.
Sull’annata del Napoli: “Ha avuto anche un po’ di sfortuna, però i tifosi devono essere contenti dell’operato degli azzurri. Il gap con la Juve attualmente è incolmabile, ma è una piazza stabilmente in Europa e in cui si fa bene calcio”.

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