Enzo Bucchioni è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SU COSA MANCA AL MILAN PER TORNARE AI FASTI DI UN TEMPO: “Con Gazidis acquista esperienza e quella capacità di rapporti a livello internazionale dimostrata all’Arsenal. C’è tutto un movimento teso a far crescere il Milan, che negli ultimi dieci anni ha vissuto una gestione crepuscolare. Quanto ci vorrà per tornare ai fasti del passato non lo so, ma vedo delle cose che mi fanno pensare molto positivo, come la ricerca di giocatori importanti, programmi e idee”.
SU QUANDO SI VEDE CHE UN ALLENATORE E’ FORTE: “Quando fa crescere il gruppo e i giocatori che ha a qualsiasi livello. Il Napoli ha conteso lo scudetto alla Juve e fatto 91 punti con Sarri e con giocatori che non avevano quel valore, ma sono cresciuti e si sono valorizzati attraverso il gioco. Ricorderete anche la Juve che ha preso Conte, che l’anno prima era arrivata settima e poi ha vinto lo scudetto, o l’Atalanta, che sta facendo cose straordinarie per merito di Gasperini”.
SUL MILAN: “Cutrone è un ragazzo del 1998, sta facendo benissimo, ma non dimentichiamoci che il Milan ha un centravanti che si chiama Higuain. Il passaggio è quello di farli giocare insieme e Gattuso per un certo periodo c’è riuscito. Forse l’avere tanti giocatori in infermeria ha fatto dare qualcosa in più dal punto di vista caratteriale a tutto l’ambiente. Pure Gattuso è cresciuto e adesso sbaglia meno”.
SULL’ITALIA VERSO EURO 2020: “L’ottimismo gratuito e inutile è dannoso, ma qui si tratta di dare sano realismo e porre degli obiettivi, senza piangersi sempre addosso. Questo atteggiamento l’abbiamo già pagato. Un allenatore deve anche un po’ gasare il gruppo e porsi un obiettivo alto, ma Mancini sa benissimo che tutto passa attraverso il lavoro”.
SU ALLEGRI: “E’ sicuramente un numero uno, non il numero uno. Ci è diventato in questi anni non solo perché ha vinto, ma pure per come ha saputo gestire il gruppo ed evolvere fino a far giocare assieme Mandzukic, Dybala e Cristiano con gente come Cuadrado, Bernardeschi e due esterni che spingono”.
SU JUVENTUS-INTER: “E’ una partita decisiva e l’Inter deve provare a rimanere agganciata al treno per lo scudetto. Sarà una assolutamente aperta a ogni tipo di pronostico”.
SUL FAIR PLAY FINANZIARIO: “Non credo che ci siano due pesi e due misure tra Milan e Inter, anche se non mi meraviglio di nulla. Il Milan è passato da una proprietà misteriosa e non credibile a una solvibile, con grandi capacità economiche e gestionali. Non credo che se Elliott si fosse presentato in primo grado l’anno scorso il Milan sarebbe stato escluso dalle coppe: il problema erano i cinesi. L’Inter ha pagato una situazione difficilissima in questi anni, come quando nel 2013 c’era un fallimento in atto sventato da Thohir”.
SU ZAZA E SORIANO AI MARGINI NEL TORINO: “Oggettivamente non si sono dimostrati in condizione, non solo fisica ma anche mentale. Mi ricordavo uno Zaza molto meno fumoso, più incisivo”.