Bartali (prep. Galatasaray): “Allenarsi in casa è un compromesso al ribasso”

A Radio Sportiva è intervenuto il preparatore atletico del Galatasaray Alberto Bartali.
“Stiamo cercando di limitare i danni ma non si può parlare di allenamento: non ci si può allenare in casa, i miei giocatori sono in isolamento da 40 gironi e anche se possiamo portare loro degli attrezzi e fare qualche video-call, non è la stessa cosa. E’ un compromesso al ribasso, un professionista deve potersi allenare a tutto tondo. In Turchia non ci sono scadenze chiare, il problema di fondo è che negli sport di squadra viene meno l’elemento essenziale cioè lavorare con la palla: tutto quello che viene fatto adesso è assolutamente insufficiente. L’aspetto alimentare viene controllato dai nutrizionisti, in quel senso i calciatori stanno molto attenti. Il problema sono anche gli umori e le tensioni che caratterizzano il calcio: il calcio è fatto di contatto, di spogliatoio e di piccoli conflitti, che però servono ancora di più per cementare lo spirito di gruppo. Mi sembra poco giusto permettere di allenarsi in un parco e non in un centro sportivo. Penso che un mese di allenamenti sia poco per ripartire mentre credo sia giusta l’introduzione delle cinque sostituzioni: non ci sarà comunque nessuno avvantaggiato perchè tutti viviamo la stessa situazione, ma sicuramente ci saranno più infortuni tendinei. Terim in Turchia è un idolo, un personaggio enorme, e gli hanno anche intitolato uno stadio in vita: l’Italia è la sua seconda patria, legge anche i giornali italiani e spesso ha più notizie di me”

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