L’ex ct della nazionale italiana di pallavolo Mauro Berruto è intervenuto a Radio Sportiva per parlare della questione razzismo nello sport, ripartendo dal boicottaggio dei Milwaukee Bucks di stanotte in Nba in segno di vicinanza alle violenze sugli afroamericani.
“Se si vuole si può incidere sulla storia e quello che è successo stanotte lo dimostra. Credo che negli Stati Uniti ci sia un modo diverso di vivere lo sport rispetto all’Europa ed è il fatto che siano gli stessi giocatori a prendere posizione su qualsiasi tema: di solito decidono i dirigenti o i politici, in questo caso hanno deciso i giocatori. L’Nba mette insieme il fatto sportivo alle suggestioni di spettacolo che sono intorno allo sport: noi spesso abbiamo tentennato, per esempio sulla pandemia, mentre loro non hanno avuto problemi a fermare lo spettacolo. Questa non è una questione politica ma di attenzione all’essere umano: a me piace l’idea che ci siano dei momenti in cui ci si ferma a riflettere. Uno stop come questo ha creato un effetto domino: la soluzione non è fermarsi ma dare un segnale fortissimo tramite lo sport che parla un linguaggio universale. Credo che il gesto di fermare il campionato sia stato epocale ma se rimane questo serve a poco: mi auguro che quello che è successo possa innescare delle soluzioni alla vicenda”
