Stefano Bettarello, ex Nazionale rugby oggi dirigente, ha parlato a Sportiva presentando il Mondiale alle porte.
CON QUALI PROSPETTIVE L’ITALIA ARRIVA AL MONDIALE: “Il girone è di ferro, le prospettive sono molto molto basse, se non inesistenti. Nuova Zelanda e Sudafrica, insieme all’Inghilterra, dominano in tutti tornei ai quali partecipano. Come sempre il rugby italiano vive di speranze, ma l’impegno degli azzurri è ai limiti dell’impossibile”.
SUL MOMENTO DEL ITALRUGBY: “Bisogna rendersi conto della situazione e trarre qualche conclusione. La struttura del rugby italiano è fragile, nell’ultimo quadriennio l’unico acuto è stata la vittoria contro Sudafrica nel 2016. Buttare tutte le responsabilità sul coach non sarebbe giusto”.
SE LA VITTORIA NEL 2016 CONTRO IL SUDAFRICA PUO’ ESSERE UNA SPERANZA: “La tecnica è importantissima e noi, sotto questo punto di vista, siamo inferiori rispetto a tante altre squadre. C’è differenza anche a livello fisico se guardiamo alla lunga distanza dentro la singola gara”.
