Marco Bezzecchi, pilota del team Sky Racing Team VR46 in Moto2, ha parlato a Radio Sportiva.
SULLA SUA PRIMA VITTORIA IN MOTO2 – “È stata una grandissima emozione, soprattutto perché è arrivata dopo una bellissima gara. Sono stato veloce tutto il weekend, in gara ho fatto una bellissima rimonta coronata dalla vittoria”.
SULLA MOTO2 MOLTO ITALIANA – “Per fortuna in questi ultimi anni ci sono stati molti italiani che sono andati forte, come Bagnaia e Morbidelli che hanno addirittura vinto il Mondiale e sono miei compagni nell’academy VR46. Ne sono molto felice, è bello colorare di rosso, bianco e verde il motomondiale, per noi e per i tifosi”.
SUL MONDIALE MOTO2 – “Venendo da una stagione un po’ difficile come quella dell’anno scorso, per me questo è un anno più apprendimento. Poi un pensiero al Mondiale si fa sempre. Sono quinto e non sono molto distante dalla vetta. Non ho un obiettivo prefissato nella mia testa per la classifica finale, ovviamente a vincere ci si prova sempre, però voglio prenderla ancora con leggerezza visto che mancano ancora tante gare. Poi se le ultime 4-5 gare sono vicino un pensiero ce lo faccio sicuramente”.
SULLA DIFFERENZA TRA MOTO2 E MOTO3 – “Come Dalla Porta quest’anno, anche io l’anno scorso ho fatto molta fatica al primo anno in Moto2, poi per fortuna ho imparato. È una categoria molto difficile, le moto sono più grosse, più pesanti e più potenti, si inizia a sentire il cambiamento tra serbatoio pieno e serbatoio vuoto, l’usura delle gomme, è una guida un po’ più sofisticata, quindi la differenza è abbastanza grande. Il salto che c’è tra Moto3 e Moto2 penso che sia un po’ più grosso di quello che c’è tra Moto2 e MotoGp”.
SU MARINI E BASTIANINI – “Luca è pronto per il salto in MotoGp, è un pilota molto veloce e forte in gara, ha grande esperienza e intelligenza in gara. Anche Enea è pronto, se ha la possibilità di andare in MotoGp fa bene a sfruttarla”.
SE PENSA GIÀ AL SALTO IN MOTOGP – “Voglio prendermi un po’ più di tempo. Vorrei fare un altro anno in Moto2 cercando di lottare per le posizioni che contano, perché alla fine di stagioni competitive ne ho fatta mezza, cioè quella attuale. Vorrei cercare di aspettare ancora un po’ e di non fare una mossa azzardata, andando in MotoGp quando sarò pronto e in una squadra magari factory sarebbe il top”.
SULLA VR46 RIDERS ACADEMY – “L’academy è innanzitutto un’opportunità unica e mi ritengo fortunato ad essere uno dei pochi piloti che ne fanno parte. Con Valentino Rossi è bellissimo, per me è un idolo fin da piccolo, essere uno dei suoi piloti è un grandissimo onore. E poi è una fortuna, ci dà consigli e ci aiuta come può. Personalmente gli chiedo tante dritte, con la sua esperienza ci può aiutare in tutti gli ambiti. E poi si è creato un bel clima, siamo molto amici in pista e fuori, un’esperienza a tutto tondo della quale non potrei essere più contento di fare parte”.
SUL TEMA SICUREZZA – “Purtroppo nel nostro sport ogni tanto possono esserci incidenti pericolosi. In moto non hai un minimo di protezione come in macchina, sei nudo sopra la moto. L’incidente tra Zarco e Morbidelli è stato brutto da vedere e per come si è evoluto, con le moto che sono tornate in pista. Questo accade quando si corre in circuiti che sono quasi più da auto che da moto. A me piace tantissimo il Red Bull Ring, però certi punti per noi sono un po’ più pericolosi che in altri circuiti. La safety commission e i piloti stanno lavorando molto per cercare di portare il rischio al minimo possibile, ma sappiamo che nel nostro sport anche poco ma ci sarà sempre.
