Questi i temi trattati da Stefano Agresti nel ‘Microfono Aperto’:
SULLA FIORENTINA: Gestione societaria deficitaria e molto dipende anche dalle indicazioni che arrivano dalla famiglia Della Valle. La stagione è estremamente deludente e può essere salvata solo con la Coppa Italia.
SULL’INTER: E’ andata fuori dall’Europa con 2 squadre molto forti, ma rimane il rimpianto dell’eliminazione, accaduto in un momento delicato della squadra.
SUL NAPOLI: Ho forti dubbi che l’Arsenal sia più forte. Il Liverpool è una delle squadre più forti al mondo ed è stato messo in difficoltà dal Napoli. Ancelotti ha sperato che in una partita del genere Insigne ritrovasse la condizione ma non è successo. Difficile ribaltare il risultato di andata con un Napoli in queste condizioni.
SULLA JUVE: Se penso ai giocatori che erano in campo con l’Ajax, mi riesce difficile pensare che non avevano la testa giusta. La Juve ha campioni navigati e vincenti, non si può pensare che sia un problema di testa. E’ stato un problema soprattutto fisico e tattico. Forse dopo il primo gol c’è stato un appagamento. La squadra è arrivata in condizioni pessime con l’Ajax e va fatta una riflessione sulla preparazione atletica. La Juve è mancata completamente dal punto di vista tecnico: Dybala, Pjanic e Cancelo sotto le aspettative. De Ligt? Era uno degli obiettivi della Juve ma arrivando Ronaldo non si è potuta permettere quell’investimento. Ora la concorrenza del Barcellona è molto forte ma occorre pensare ad un rinnovamento della difesa, Bonucci ne ha combinate di tutti i colori. Non possiamo però cancellare tutto quel che ha fatto la Juve negli ultimi 5 anni, dove ha fatto 2 finali di Champions. Quest’anno però è stata gestita male, figlia anche della mentalità di Allegri, votata al risultato senza curarsi troppo di come arriva. Dybala? Non ha più la serenità che aveva prima e per rimanere a certi livelli occorre una certa forza psicologica che a lui manca. Ha segnato solo 5 gol in questo campionato e un talento come lui deve ritrovarsi. Quadrado? Giocatore importante, con grandi capacità sia da titolare che da subentrato.
SUL CALCIO ITALIANO: Ne esce ridimensionato non avendo portato nessuna squadra in semifinale europea nell’anno di CR7 e Ancelotti.
