Bucchioni: “Abbiamo troppe squadre in Serie A, B e C, occorre snellire”

Questi gli interventi di Enzo Bucchioni nel ‘Microfono Aperto’

Sulla ripresa del campionato: Ci sono molte perplessità se riprendere o meno, dato che ci sono altre priorità prima del calcio. Siamo in un contesto di una tale drammaticità e imprevedibilità che il calcio non può permettersi una fuga. Abbiamo sentito tante dichiarazioni fuori luogo, in questo caso il calcio dev’essere solo uno dei pensieri, non l’ultimo.

Sul protocollo per il calcio: Spero di sbagliarmi ma ci sono tantissime criticità, avete presente mettere in moto 70 persone tutti i giorni e i contatti che ne deriva? Troppe cose non mi piacciono. Perché il calcio insiste così? Forse per una bancarotta imminente?

Sullo snellimento delle squadre: Bisogna cambiare, si promette ogni volta di fare una riforma profonda che puntualmente non si fa perché non c’è interesse comune e per non scontentare qualcuno. Abbiamo troppe squadre in A B e C, dobbiamo snellire considerando anche tutte le società fallite.

Sull’economia: Il calcio dovrebbe essere il primo a preoccuparsi che riparta l’economia e le imprese perché vive grazie a quello. Se il pil arretra dell’8% le famiglie non spendono più e tra le prime spese tagliate ci saranno proprio gli abbonamenti.

Sulla prossima stagione: Prevalgono gli interessi nell’immediato ma bisogna sperare che riparta bene almeno la prossima stagione. Le società hanno vissuto ad di sopra delle loro possibilità ed ogni anno c’è un accumulo di debiti.

Su un intervento dello stato per salvare il calcio: Assolutamente no, il calcio non deve mantenersi in questo modo. E’ un mondo fatto di troppe anomalie, procuratori, interessi. Ci vorrebbe una profonda ristrutturazione e regole diverse.

Sulle serie minori: Se funzionasse bene il calcio dei grandi, magari ci sarebbero utili anche per i settori più bassi e giovanili, o magari anche altri sport minori.

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