Maurizio Biscardi è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SULLA JUVENTUS IN CHAMPIONS LEAGUE: “La Juventus in Europa ha saputo benissimo farsi rispettare, ma molto spesso in campo europeo la differenza la fanno i dettagli e la Juventus non è stata fortunata in quelle partite con i dettagli, non ha avuto sempre quella fortuna che è necessaria per arrivare a vincere. Adesso c’è un avversario difficile per la Juventus: non so come ci arriverà a febbraio, ultimamente mi è sembrata in leggero appannamento ma questo potrebbe anche essere un indice del fatto che è stata programmata la preparazione per essere al top da febbraio in poi”.
SU MAROTTA: “Per quanto la Juventus possa cercare di lenire l’importanza che ha avuto, non è così semplice farlo. Non sappiamo come sono andate le cose, ma probabilmente c’erano dei dissidi programmatici con Agnelli. Poi, se sia stato Marotta a dare il là al divorzio, accettando un contatto dell’Inter, o se abbia capito che tirava un’aria che non avrebbe favorito i suoi poteri all’interno della Juventus, non lo sapremo mai. Adesso è inutile dire se è bravo o no: si vedrà nella pratica quando sarà effettivamente libero di poter fare quello che crede sia giusto per l?inter. Non lo può ancora fare fino a giugno, perché il club è ancora sottoposto ai vincoli del fair play finanziario, ma la situazione dell’Inter, da giugno in poi, sarà molto più favorevole all’acquisto di calciatori, al migliorare la rosa e all’essere competitiva. Lì si vedrà la bravura di Marotta. Se porterà disciplina? Ricordo che per storia, genesi e modus vivendi, l’Inter è sempre stata considerata ‘pazza’, quindi un po’ di sana follia nel passato non ha portato solo sfracelli. La Juventus, invece, è nota per un proverbiale ordine interno”.
SUL MILAN: “Che Higuain sia andato in Argentina con un preparatore atletico del club è un buon segnale, meno buono quello di Morata che fa due gol col Chelsea e non esulta, come a voler creare una rottura. Su Paquetà bisogna fidarsi di Leonardo, considerato che è stato visto e scelto da lui. Il mercato a centrocampo? Le condizioni economiche del Milan non permettono grandi nomi mediatici. Sensi? Non cambia totalmente la fisionomia di una squadra, come non l’avrebbe cambiata Fabregas”.
SU FRECCERO: “E’ un uomo di grande intelligenza, poi può essere paradossale ed estremo in alcune sue dichiarazioni, ma fa parte del personaggio. Capisco la rabbia dei tifosi della Juventus, che si sentono colpiti, anche perché c’è un difetto molto italiano: o stai con uno o sei contro di lui. Con un po’ più di obiettività si potrebbero vedere dati più certi: la Juventus è più forte delle altre, non c’è dubbio su questo. Con un po’ più di raziocinio si potrebbe dire che la Juve ha avuto dei favori con la Sampdoria, ma non vincerà lo scudetto per quei favori, ma perché è più forte. È successo anche ad altre squadre, come all’Inter contro la Roma o al Napoli l’anno scorso a Bergamo. Non ho mai fatto una classifica dei favori arbitrali, perché è un qualcosa che ha pochissimo senso: il peso degli errori non è mai lo stesso e innesca una serie di polemiche che va a ritroso nel tempo e non si finisce più. Molto spesso si innescano una serie di cose perché si rimarcano gli errori contro e mai quelli a favore”.