Per parlare della preparazione delle varie squadre, fra ritiri e tournée, a Radio Sportiva è intervenuto un preparatore atletico come Feliciano Di Blasi.
“Io ho cominciato negli anni ’80 e si andava in ritiro per tre settimane complete con una preparazione progressiva, ora non si può più: prima si curava di più la preparazione atletica e la prevenzione degli infortuni, oggi le priorità sono altre. I problemi sono due: uno è la prestazione e l’altro è la prevenzione. Una certa gradualità era alla base, oggi gli infortuni crescono anche perchè si gioca troppo: se andiamo a competere ad altissimo livello c’è anche lo stress psicologico, che è uno dei fattori anche sugli infortuni. Anche le esigenze delle società sono importanti quindi ci vuole coesione con il programma del preparatore: l’ideale sarebbe ruotare tanti giocatori, oppure fare allenamenti anche prima di arrivare in ritiro, con delle tabelle ben fatte. Stiamo andando incontro a una preparazione atletica individualizzata, senza più i grupponi che correvano in montagna. Nel calcio la cosa principale è non essere mai al 100% ma essere costantemente all’80%.Col Psg addirittura partimmo dall’Intertoto e non arrivammo cotti a fine stagione: l’importante è la gestione e anche i riposi da fare dopo i carichi”
