Enzo Bucchioni è intervenuto in diretta a Sportiva per rispondere alle domande degli ascoltatori in “Microfono Aperto”.
SUL PESO DELLA STORIA IN EUROPA: “Un po’ conta, perché quando hai alle spalle una società che ha vinto ti dà forza e stimoli. I soldi non bastano, ci vuole tempo per fare certi percorsi”.
SU GASPERINI: “Ha fatto bene dappertutto, ma ha toppato quando è stato chiamato a fare il salto in una grande squadra. Credo che abbia preso al volo la grande occasione della sua carriera, senza valutare fino in fondo i rischi che comportava. Purtroppo per lui non è più giovanissimo e un’altra occasione di quel livello non gli è più arrivata. Magari capiterà quest’anno…”.
SUL GAP FISICO DELLE ITALIANE IN EUROPA: “Quando guardi le partite questo balza clamorosamente agli occhi. Credo che dipenda da che tipo di calcio vuoi fare, è un problema mentale e di cultura calcistica, se vuoi fare un calcio aggressivo, che vuole sempre imporre il suo gioco oppure uno che attende l’errore dell’avversario. E noi siamo più legati a questo calcio gestionale”.
SULL’ELIMINAZIONE DEL NAPOLI: “Il progetto Napoli è iniziato sei anni fa e che sia alla fine del ciclo è evidente. Con Sarri, attraverso il gioco spettacolare, la squadra è andata un metro sopra il proprio valore. A questa squadra è mancato il supporto, il ‘fuoriclasse’, che era il gioco. De Laurentiis ha fatto una straordinaria operazione mediatica con Ancelotti, quando è andato via Sarri, prendendo l’unico allenatore che poteva far sopravvivere la squadra in un anno decente. Ancelotti ha gestito con carisma la fase di transizione più complicata, ha conquistato un secondo posto contro pronostico e ha fatto una dignitosa Champions League. Ora De Laurentiis deve rifondare e dare ad Ancelotti una squadra per lui. Questa non lo era. Dovrà vendere e Insigne sarà il primo, dopo la sostituzione di stasera e i fischi dei tifosi”.
SU INSIGNE: “Il suo è un problema reale. E’ un ottimo giocatore, ma si è un po’ perso, perché viveva dei meccanismi del gioco straordinario di Sarri. Insigne è questo: è tecnicamente sublime, ma ha una carenza di personalità. Magari cambiando aria si libererà di questa pressione del ‘profeta in patria’ e tenerlo sarebbe un delitto”.
SU HAMSIK: “Cosa avrebbe cambiato al Napoli averlo fino a giugno? Era un giocatore a fine corsa, già lo scorso anno veniva spesso sostituito…”
