Fabbricini: “Mi candido per il bene dell’atletica. Challange nel calcio? Il problema è…”

Roberto Fabbricini, ex commissario della Figc, da ieri candidato alla presidenza della Fidal, ha parlato a Sportiva.

SULLA CANDIDATURA ALLA PRESIDENZA DELLA FIDAL: “L’ho ufficializzata ieri con un comunicato, ma è un discorso che risale a qualche tempo fa. Nel frattempo c’è stata qualche pressione dal mondo dell’atletica e il fatto che il presidente Giomi non si potesse più candidare mi ha dato l’ultima spinta. Non dobbiamo limitarci ai pochi risultati di vertice, sono state fatte delle buone cose a livello giovanile e medio-giovanile. Lo faccio per bene dell’atletica, non per una questione di poltrona”.

SULL’ATLETICA LEGGERA ITALIANA: “Le Olimpiadi sono sempre un appuntamento focale. Dovremo lavorare con consapevolezza, guardando anche oltre. Spero che i nostri atleti di punta come Tortu e Tamberi possano far bene ma caricarli di responsabilità come salvatori della patria è difficile”.

SUL CHALLENGE NEL CALCIO: “Il problema è internazionale perché la Fifa non vorrebbe autorizzare le chiamate dalle panchine. Ogni chiamata al Var diventa una rissa. Il problema grosso del calcio in questo momento è la disparità di giudizi in situazioni similari da parte degli arbitri”.

SUL PROTOCOLLO IFAB: “Va cambiato anche questo per cercare di dare uniformità di giudizio e certezze”.

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