Umberto Gandini, ex dirigente di Milan e Roma, ha parlato a Sportiva.
SUL MOTIVO PER CUI TANTI AFFARI SI CHIUDONO NELLE ULTIME ORE DI MERCATO: “Da una parte è diventata consuetudine, dall’altra ci sono molte squadre che aspettano le ultime settimane per valutare meglio la posizione in classifica e per sfruttare le occasioni last minute”.
SUGLI ARRIVI DI IBRAHIMOVIC ED ERIKSEN: “Sono due operazioni che hanno un orizzonte temporale molto diverso. L’operazione Ibrahimovic serviva per dare personalità, struttura e punti al Milan. I rossoneri ne avevano bisogno. Eriksen è un’operazione di medio-lungo periodo”.
SULLA GUARIGIONE DEL MILAN: “Non si può neanche dire che fosse malato, non era tutto da buttare via. Con Pioli si è assestato e adesso la squadra sta bene in campo, ha un’identità e se la gioca con tutti. A dirla tutta, però, non ci sono stati grandi banchi di prova…”.
SULLA POSSIBILE CESSIONE DEL MILAN: “Credo che la dichiarazione di Arnault sia stata necessaria per frenare le tante voci. Può anche essere stato un modo per togliere i riflettori da questa situazione, se l’affare si dovesse fare le notizie uscirebbero solo a cose concluse”.
SULLA ROMA: “Se il presidente Pallotta è arrivato alla decisione di vendere la Roma è perché ha scovato un’opportunità e perché ha ritenuto concluso un certo tipo di percorso”.
SU FLORENZI: “Ha sempre subito la sua duttilità tattica. Ha una capacità di adattamento straordinaria, calcia bene sia di destro che di sinistro, ma alla fine con Fonseca si è ritrovato tra le ultime scelte. Il prestito al Valencia è una buona cosa per lui”.
