Il Chievo poteva concedermi più tempo, alla squadra mancava personalità

A Radio Sportiva è intervenuto l’ex allenatore del Chievo Lorenzo D’Anna, che ha spiegato i motivi che hanno portato al suo esonero.
“La penalizzazione ha influito sull’umore e sulla costruzione della squadra, nella seconda parte del ritiro eravamo spacciati a – 15, poi c’è stato il ricorso e abbiamo lavorato senza sapere come saremmo partiti poi l’inizio di stagione è stato non ottimale dal punto di vista dei risultati, e questo ha complicato la situazione. Il Chievo adesso è passato al terzo allenatore e gli auguro tutto il bene del mondo: ci sono ancora 26 partite, la salvezza dista dieci punti e quindi c’è tutto il tempo per rimediare. Non ho più sentito nessuno, quando si fanno delle scelte poi ci vuole tempo per metabolizzarle, purtroppo per loro l’esperienza Ventura non è andata benissimo ma non so perchè: speravo di poter far meglio nella mia gestione ma non è andata così, ci può stare ma c’è tempo per rifarsi e ci devono credere. Mi aspettavo un po’ più di tempo perchè l’anno scorso in tre partite avevamo fatto tre vittorie, purtroppo non siamo riusciti a sostituire adeguatamente chi se n’è andato: un allenatore giovane come me aveva bisogno di una squadra con più qualità, avendo perso Inglese e Castro gli altri giocatori hanno dimostrato meno personalità di quello che ci aspettavamo. Pellissier pur avendo 40 anni può essere ancora utile nella gestione del gruppo, io comunque avevo un bel rapporto con tutti ma quello che ti aiuta a risolvere i problemi sono i risultati e purtroppo le belle prestazioni non bastano. La scelta della società ci può stare, quando non vengono i risultati è giusto che la società prenda decisioni e l’unica decisione è cambiare l’allenatore, ma qualcosa in più potevano concedermelo visto che il calendario all’inizio non ci aveva favoriti: rimane il rammarico di non aver potuto incidere”.

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