Italia? Una rondine non fa Primavera, ma la Primavera c’è

Maurizio Biscardi, durante il microfono aperto di Sportiva, ha risposto alle domande in diretta degli ascoltatori. Ecco le principali considerazioni:
Su Grecia-Italia: “L’Italia di stasera mi è sembrata una squadra finalmente internazionale. Non è una Nazionale fortissima ma ha meritato di vincere mostrando di non cercare il risultato minimo. Ha fatto il suo dovere. Non dobbiamo illuderci per l’Italia, una rondine non fa Primavera ma la Primavera c’è. Bisogna dare il giusto tempo ai giovani per crescere. Con il dovuto tempo (Mondiali) l’Italia potrà costruire un avvenire migliore”.
Su Icardi: “Penso che voglia fare un braccio di ferro per andare alla Juve. Sono convinto che se si trova una soluzione ottimale per tutti sarà contento, ma il muro contro muro potrà essere nocivo più per lui che per l’Inter”.
Su Guardiola: “Avevo perplessità serie su Guardiola alla Juve: conosco la persona ed è diretta, la risposta categorica è ha escluso la Juve. È vero che le parole contano il giusto ma è stato credibile. Sarri alla Juve arriverebbe perché non verrebbe Guardiola. La Juventus ci ha abituati a sorprese clamorose, ma dal punto di vista sportivo e umano se lo spagnolo passasse alla Juve dopo il video di ieri perderebbe di credibilità. Quando un club pubblica un’intervista datata 19 maggio è difficile che sia fatta in disaccordo con l’allenatore. La voce di Guardiola è stata alimentata da elementi economici: se va via dal City si provoca un effetto domino, quindi il club è intervenuto. Allegri? Ha fatto molto bene nella sua esperienza in bianconero. La Juventus ha una grande capacità di tenere tutto al proprio interno quando le cose non vanno. Dà tranquillità di lavoro, almeno apparentemente. Non mi formalizzo sull’allenatore, ma sul tipo di squadra che sarà creata. Quella sarà la grande sfida”.
Su Commisso: “Non è fumo a livello di solidità economica, sul resto è presto per dirlo. È un uomo di calcio e come esordio ha fatto bene: ha voglia di creare una squadra e vedremo come agirà”.
Sull’Inter: “Ha scelto Conte per dare un segnale che vuole essere fra i big internazionali. Suning vuole sviluppare un marchio e una gestione di un progetto autonomo per creare un fatturato stabile nel tempo. Richiederà tempo e pazienza”.
Su Mertens e Milik: “Bisogna capire che possibilità ci sono per la squadra del prossimo anno. Gli attaccanti ci sono e le alternative non mancano, fra Icardi, Aubameyang e Lukaku. Se si vuole investire su un attaccante si trovano sostituti di livello”.

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