Laudisa: “Su Messi il City è favorito, ma l’unica alternativa è l’Inter”

Nel Processo di Radio Sportiva il giornalista della Gazzetta dello Sport Carlo Laudisa ha fatto il punto sulle principali tematiche di mercato.
“Le idee imprenditoriali di Messi sul fronte milanese erano chiare, gli indizi fanno pensare che anche l’Inter abbia alimentato queste mire commerciali, e poi c’è il decreto crescita che incentiva Messi e non solo lui. Poi c’è l’attualità: io sono convinto che Messi andrà via dal Barcellona perchè il Barcellona non può più permettersi Messi. Ora loro faranno la battaglia sulla clausola che però secondo me non possono vincere. Le grandissime storie quando finiscono hanno sempre un qualcosa di tragico e qui c’è una tragedia perchè a Barcellona la tifoseria è arrabbiatissima. Formalmente il City è in regola col fair play, il problema è che quella istruttoria aveva fatto emergere una politica elusiva. City e Psg hanno una caratura tecnica ed economica al top, quindi non ci sarebbe concorrenza, ma se è vero che City e Psg hanno alle spalle due stati come Qatar e Emirati Arabi, è vero anche che l’Inter ha alle sue spalle la Cina e questo è un aspetto che non va sottovalutato. Se la trattativa va avanti avrà sicuramente un marchio cinese e l’interessamento di tanti sponsor made in China, quindi l’onere per l’Inter sarebbe razionale. Credo che il Psg per scelte interne si sia già defilato, io vedo in questo momento il City iperattivo e saldamente in vantaggio, ma se c’è un’alternativa al City credo che sia l’Inter. Mino Raiola rimane il fratello maggiore di Ibra e in quanto tale ha un’immagine che Zlatan accetta. Il decreto crescita garantisce ai rimpatriati di avere uno sconto del 50% sulle tasse, Zlatan rientra in questo novero se firmerà il rinnovo. Stanno tutti sfruttando questa norma per trovare un accordo economico che soddisfi tutti. Sono d’accordo sulla questione romantica ma Ibra è il cattivo, il leader che fa la differenza, e anche in questo caso lo sta facendo valere. Donnarumma? Quando c’è stato il primo rinnovo ci fu una crisi familiare perchè Raiola non voleva rinnovare e la famiglia sì. Quella volta Mino dovette accettare un accordo che non era suo, stavolta batte cassa”

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