Lucarelli: “Non puoi pensare di prendere a prezzo di saldo i giocatori della Juventus”

Il nostro opinionista Cristiano Lucarelli ha risposto alle domande degli ascoltatori di Sportiva durante “Microfono Aperto”.
SE ALLENEREBBE MAI IL PISA: “Sono nato a Livorno e sono tifoso del Livorno, sarebbe difficile per me”.
ANEDDOTO SU PANDEV: “Mi arrabbiai con lui perché esultò sotto la curva del Livorno. Dopo aver discusso in campo ci trovammo nello stesso spogliatoio a Napoli. Ci guardammo e ci mettemmo a ridere, quello che succede in campo nei momenti di tensione nasce e muore lì. Siamo diventati amici”.
SU QUANTO COSTEREBBE OGGI: “Guadagnerei sicuramente molto di più. Oggi è anche molto più facile arrivare in Nazionale”.
SULL’INCIDENTE DI POZZOVIVO: “Bisognerebbe trovare delle soluzioni per proteggere l’allenamento dei ciclisti professionisti. Questi atleti hanno il diritto di allenarsi nel massimo della sicurezza”.
SUL RAPPORTO CON IL FRATELLO: “Siamo sempre stati molto complici, anche perché spesso abbiamo fatto categorie diverse. Andavamo a vederci l’un l’altro. All’inizio lui faceva l’ala sinistra e facevamo a gara di gol, poi hanno iniziato ad arretralo. Ha fatto una carriera importante, soprattutto durante il periodo di Parma. Non c’è mai stata gelosia tra di noi, solo ammirazione. Oggi ci scambiamo consigli”.
SUL RAPPORTO CON I PROCURATORI: “Ai miei tempi c’erano tante persone di spessore, oggi vedo anche alcuni mostri, persone che s’improvvisano nel mestiere. Colpa anche dei genitori che illudono i figli anziché portarli alla realtà”.
SE CONSIGLIEREBBE AD UN COLLEGA DI ALLENARE LA SQUADRA DEL CUORE: “Non è facile, ma non lo è neanche dire di no perché c’è un attaccamento importante che ti porta ad accettare”.
SULL’EX COMPAGNO CHE NON VORREBBE MAI ALLENARE: “Non mi ricordo di aver giocato con calciatori particolarmente ‘difficili’. Forse me stesso, soprattutto quando ero arrabbiato per non aver segnato la domenica precedente (ride, ndr)”.
SUL LECCE: “Lecce ed i leccesi mi sono rimasti nel cuore, sono stati due anni veramente emozionanti. La società di oggi sta operando bene in rapporto alle sue possibilità economiche. Vorrei che ci fosse un po’ meno disparità nella spartizione dei diritti tv”.
SU RUGANI: “La Juventus ti valorizza, è una realtà importantissima. Per questo non puoi pensare di prendere a prezzo di saldo i giocatori bianconeri”.
SU EMRE CAN: “C’è lo zampino dei bilanci, perché se la Juventus potesse terrebbe tutti i giocatori più importanti. Khedira si è conquistato la fiducia di Sarri nel pre campionato, per questo il maggiore indiziato a partire è Emre Can. Sono dinamiche che ci stanno, vengono condizionate dallo stato di forma dei giocatori e dalle loro caratteristiche in base alle idee di gioco del tecnico”.
SUL CHELSEA: “Non mi sembra messo così male, ma se due tecnici come Conte e Sarri hanno lasciato una squadra così importante significa che la società non ha più la forza economica di un tempo”.
SUL FIGLIO ALLA LUCCHESE: “Ha grande forza fisica, addirittura superiore alla mia. Ha fatto tutta la gavetta, conquistandosi tutto categoria per categoria. Non gli ho regalato nulla, come è giusto che sia. Negli ultimi due anni ha fatto 60 partite in Serie D, ma deve migliorare su certi aspetti. Ha fatto come mio fratello Alessandro: è nato trequartista, ora gioca terzino sinistro. Deve affinare un po’ i movimenti del terzino, ma ha volontà e fame”.

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