Melandri: “Difficile smettere, ma va fatto. Phillip Island 2006 vale più di un Mondiale”

Marco Melandri, campione del mondo di motociclismo che ha da poco concluso la sua ultima stagione in carriera, è intervenuto ai microfoni di Sportiva.
SUL RITIRO: “Dire ‘ex pilota’ mi fa ancora strano, ma le sensazioni sono buone. La stagione è stata difficile, quando non riesci ad avere un buon rapporto con la proprio moto non ti diverti”.
SU EVENTUALI RIMPIANTI: “Non ne ho, anche se qualcosa poteva andare differentemente. Spesso sono stato nel posto giusto al momento sbagliato, ma non avevo alternative. Credo di essere stato sempre corretto in quello che ho fatto”.
SULLA STAGIONE: “Qualche buona gara c’è stata, ma il carattere della moto era molto diverso rispetto alle mie caratteristiche. Non riuscivo a trovare le motivazioni giuste per continuare a gareggiare”.
SULLA SUPERBIKE: “La Superbike ha perso un po’ di genuinità, sta provando a copiare la Moto Gp ma con fondi nettamente inferiori”.
SULLA VISITA A VALENCIA: “E’ stata una buona occasione per salutare gli amici ma anche per provare la Moto E. E’ un tassello che mi mancava, volevo provarla. Ho bisogno di un paio di settimane per staccare completamente, devo divertirmi”.
ANCORA SUL RITIRO: “Riuscire a dire basta è sempre difficile, come lasciare la prima fidanzatina. Però è un passo che va fatto, non bisogna aver paura del cambiamento ma viverlo con serenità. Di sicuro arriveranno sempre delle belle opportunità”.
SUL MOMENTO MIGLIORE DELLA CARRIERA: “Il momento di picco è stato l’uscita di curva a Phillip Island nel 2006, vale più di un Mondiale”.

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