Josep Maria Minguella – ex agente di Leo Messi – è intervenuto oggi a Radio Sportiva.
La situazione del Barcellona. “Il Barcellona è in difficoltà da alcuni mesi, da alcuni anni. La situazione è difficile, un po’ come quella che ha vissuto in Italia il Milan. E’ da tre anni che sta andando sulla strada del Milan. L’ho detto e scritto”.
Messi è all’addio col Barcellona? “La posizione ferma è che lui vuole partire e non resta al Barcellona. Altro aspetto è come si farà questa cosa. C’è un contratto con una clausola da 700 milioni di euro, non è poco. Cosa può succedere? Che il giocatore mantenga questa posizione, che arrivi un accordo con un altro club – dice Minguella a Radio Sportiva – o che ci sia un caso internazionale. Un maledetto imbroglio, come diceva Pietro Germi”.
Messi vuole costringere Bartomeu (presidente del Barcellona) a dimettersi? “Messi non ha avuto un’intesa col presidente Bartomeu, ha iniziato a dire che non voleva andare avanti e non voleva rinnovare il contratto. La situazione era che dal 1 gennaio prossimo il giocatore si sarebbe potuto liberare. Se vuole partire prima, la clausola è di 700 milioni. In tutta questa situazione sono entrati gli avvocati. Gli avvocati del giocatore dicono che visto che il campionato è finito tre mesi dopo le cose sono cambiate. Ora bisogna capire cosa succederà”.
Messi andrà al City, al Psg o all’Inter? “I rapporti personali sono più facili col City. Non solo per l’allenatore Guardiola ma anche per i dirigenti ex Barcellona, Begiristain e Soriano, che sono a Manchester. Il City per Messi è come una seconda Barcellona – dice Minguella a Radio Sportiva – I contatti al City sono più facili. Il Psg sembra che si sia tirato indietro per problemi finanziari. L’Inter è una grande squadra italiana, ma chi vuole prendere Messi deve pensare in grande. Si parla di grandi cifre”.
Il City è favorito per la corsa a Messi? “Io non faccio una classifica. Io parlo della situazione delle tre squadre. Col City hai una facilità di contatto visto che i dirigenti sono stati al Barcellona. Però il calcio italiano da tre o quattro anni sta tornando ad essere un campionato importante, con giocatori come Ronaldo e Lukaku”.
