Riccardo Nencini, senatore e presidente Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, è intervenuto a Radio Sportiva per parlare del rischio sanzione per il Coni da parte del Cio:
“Il rischio era noto, così noto che Spadafora è venuto in audizione in commissione ed il nodo era già sul tavolo. A quel tempo c’era stata sua rassicurazione, poi rivelatasi infondata. Sapevamo che il Coni era in allarme, come noi. Il Governo non ha raccolto le sollecitudini. La mia commissione sta lavorando su 5 decreti del Governo che riguardano lo sport. Dovrebbe essercene un sesto, un decreto che deve confererire autonomia al mondo dello sport. Purtroppo non c’è e il Cio si è mosso di conseguenza.
L’Italia come la Bielorussia di Lukashenko e la Russia del doping? Non siamo annoverabili in questa categoria di sanzioni passate per gravità della vicenda. Voglio pensare che si tratti di incuria del ministro attuale. Mi rifiuto di credere che sia stato un atto deliberato per impedire agli atleti italiani di partecipare ai Giochi con la nostra bandiera. Ricordo che l’Italia dovrà ospitare anche i Giochi Olimpici invernali del 2026 di Milano-Cortina. C’è anche questo problema.
C’è stata una sottovalutazione del problema da parte del Ministro, che anzi ha negato che il Cio fosse preoccupato per la faccenda. Ho parlato con Malagò: il Governo era stato messo più volte al corrente del problema. Non ci sono giustificazioni. Ho chiesto al presidente del consiglio Conte che venga predisposto immediatamente il decreto per ripristinare la normalità.
Tempi per risolvere la questione? Da qualche ora a pochi giorni. C’è una crisi di governo in corso, bisogna sincronizzare questi due orologi”.
