In Diretta Sportiva è intervenuto Alberto Acciari, docente universitario e consulente di marketing sportivo, per parlare della maglia della Juventus che nella prossima stagione non sarà più con le tradizionali strisce.
“A mio avviso cambiare la maglia è stata una scelta necessaria per il merchandising ed il mercato, la Juventus ad oggi è la seconda squadra d’Europa per vendita di magliette dopo il Barcellona, è la sesta negli Stati Uniti, quest’anno non ci sono i dati ufficiali ma ha venduto circa un milione e mezzo di divise, si parla di un fatturato lordo solo per le magliette tra i 150 ed i 200 milioni di euro, per ripetere la stessa cosa nella prossima stagione avevano bisogno di cambiare la maglia perché se l’avessero fatta simile il mercato sarebbe stato molto più debole. Poi il gusto è gusto, a qualcuno piacerà ad altri no, si è detto che è uguale a quella del Fulham o alla contrada della Lupa del Palio di Siena, ma la sostanza di base è questa: rispettando i colori bianconeri, avevano bisogno di fare un qualcosa di sensibilmente diverso per riattivare e mantenere alto il mercato di vendita delle magliette.
Il logo non si cambia ogni stagione, quando è stato modificato c’era la necessità di svecchiare e rendere internazionale il segno, quindi da un marchio tradizionale si è passati ad uno più giovane attivo di stile che potesse accompagnare meglio tutti i prodotti del merchandising: ormai la vendita di prodotti accessori è una delle fonti più interessanti per i bilanci delle società, a parte i diritti televisivi, e la Juve sta perseguendo una fortissima politica su questo dimostrandosi la società più professionale in questo senso che c’è in Italia.
Tutte le squadre ormai tendono a cambiare maglia ogni anno per tenere attivo il mercato delle vendite, logicamente si spera che con i partner tecnici facciano dei panel per capire come soddisfare i gusti dei propri tifosi, se lo facessero senza interrogare i consumatori sarebbe un po’ una sciocchezza, la stessa Juve chissà quante prove di maglia ha fatto insieme allo sponsor tecnico… Credo e spero che abbiano fatto delle belle indagini prima di lanciare un prodotto di questo tipo.
Lo sport è diventato una parte importante della nostra organizzazione della vita, quindi è soggetto agli andamenti della moda come tutte le cose che ci stanno intorno, quindi deve seguire l’evoluzione dei trend di mercato di piacere di colori, la Juve per esempio ha riscoperto il rosa perché è un colore che è tornato di moda e non tanto per rispetto degli antenati – sicuramente ci sarà anche quel fattore – ma anche per un allargamento al mercato femminile a cui la Juve starà molto attenta”.
