Umberto Calcagno, vicepresidente dell’Assocalciatori, è intervenuto nel ‘Processo’ per parlare del caso Pro Piacenza in Serie C: “Non è il punto più basso del calcio perché non si sta parlando di calcio, ma di qualcuno che utilizza il calcio per altri fini. Il comportamento dell’attuale proprietà del Pro Piacenza non ha nulla a che vedere col calcio. Bisogna indagare su che tipo di interesse non sportivo hanno certi soggetti per mandare avanti una società in questa situazione. Normalmente se un imprenditore non ha più le risorse per andare avanti, porta i libri in tribunale. Per fare calcio non vogliamo più vedere questi soggetti. Se questa estate, al posto del commissario, ci fosse stato un consiglio federale, a questi punti non saremmo arrivati. Questo è un caso in mezzo a più di 50 società che ad oggi sono virtuose, quindi anche per rispetto di questi oltre 50 presidenti virtuosi noi non vogliamo più situazioni di questo tipo”
