Pronti a fermarci fino al 26 marzo. Ma poi cosa facciamo?

Daniele Sebastiani, presidente del Pescara, è intervenuto in diretta a Sportiva per commentare la sentenza del Tar del Lazio, che mercoledì ha sospeso l’efficacia di tutti i provvedimenti sul format della Serie B:
SULL’ASSEMBLEA DI LEGA DI IERI: “Negli ultimi sei mesi, la Serie B non è mai stata cosi unita come ieri. Ripartiamo dal 13 agosto, quando abbiamo atteso fino alle 19 l’autorizzazione a stilare i calendari e sulla base di quell’autorizzazione andiamo avanti nel rispetto di tifosi e giocatori. Se non ci fosse stata concessa quell’autorizzazione saremmo ancor più nel caso, perché ancora oggi non ci sono i criteri per stabilire quali squadre ripescare. Sarebbe finita come in Lega Pro, dove ci sono squadre che non giocano perché non sono nel girone in cui pensavano di stare. La B non è così e le 19 squadre che vi partecipano sono le uniche che all’inizio avevano diritto a farlo”.
SULLE PROSSIME MOSSE: “Fino ad adesso siamo stati zitti e calmi quando ci veniva detto di tutto, ora non ci sta più bene. I veri danneggiati diventiamo noi, che abbiamo fatto investimenti e adesso ci viene detto che questo campionato non va più bene. Il Consiglio Federale di martedì sul format della B? Siamo preoccupati il giusto, a questo punto si dovranno preoccupare anche altri, perché questi danni che noi subiamo qualcuno li dovrà pagare. Ci sono 19 squadre pronte a chiedere i danni per quello che potrà succedere. Ripartire con un nuovo campionato? Non esiste al mondo, sono risultati omologati, non si possono annullare e ripartire da zero. Noi siamo pronti a fermarci anche fino al 26 marzo, che è la data fissata dal Tar per la sentenza nel merito. Ma poi cosa facciamo? Lo sciopero non è una situazione da scartare, così come che, se dovessimo prendere coscienza che le cose vanno in maniera diversa da come sono andate fino a oggi, siamo pronti a chiedere i danni”.
SUL CASO ENTELLA: “Ha fatto un altro tipo di ricorso, che io ritengo giusto. Il campionato irregolare probabilmente non è quello di quest’anno, ma quello dell’anno scorso, perché ci sono tre società che non sono arrivate in fondo. Se l’Entella dovesse avere ragione, il playout sarebbe dovuto essere Virtus Entella-Novara, quindi ci sarebbe un ulteriore ricorso del Novara. È una storia infinita, questa è l’occasione giusta per cominciare a riformare il campionato di B, dando delle regole certe”.

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