Così il regista Pupi Avati al ‘Bar Sport’: “Ormai il problema economico è diventato prioritario, al punto che oggi ci si misura solamente su quello. In qualunque ambito, nel calcio come nel cinema, il denaro è l’unica unità di misura con il quale valutiamo tutte le cose che ci circondano. Pensare che sul campo si corre più che per la maglia per altre ragioni è totalmente imbarazzante, soprattutto per chi come me viene da una cultura contadina. Il calcio? Ha pagato il dazio che ha pagato il cinema. Il dietro le quinte ci sta raccontando un calcio tremendo, troppi commentatori, troppi tecnici. Sono un cuore rossonero, essendo stato contagiato da Abatantuono”.
