Il giornalista di Tuttosport Andrea Schiavon ha commentato a Sportiva la prima tappa della Vuelta 2019.
SULLE PAROLE DI GILBERT: “Faceva riferimento ad un tratto del percorso in cui si è creata una chiazza d’acqua. Le squadre che si sono trovate a transitare dopo la creazione di questa pozza, hanno corso un rischio, perché era posizionata prima di una doppia curva in contro pendenza. Se non si ha il tempo di decelerare c’è il rischio domino. Nella sfortuna e nel vergognoso inizio di Vuelta, la fortuna è che non ci sono state fratture”.
SU QUANTO INFLUISCE IL MINUTO ABBONDANTE DI RITARDO DOPO LA PRIMA TAPPA QUANTO INFLUISCE SULLA VUELTA DI ARU: “Parecchio, perché a vincere è stata l’Astana, una squadra notevole con un Lopez che nel 2018 è salito sul podio sia al Giro che alla Vuelta. E’ sicuramente un corridore che mi piace molto e che potrebbe fare una grandissima Vuelta. Non dimentichiamoci che nella Jumbo-Visma che è caduta ieri ci sono Roglic e Kruijswijk che sono due corridori assolutamente di primo piano in questa corsa”.
SUI BIG DAI QUALI SI ATTENDE QUALCOSA DI PIU’: “Non si può considerare un big, ma sono curioso di vedere cosa farà Geoghengan Hart che era piaciuto molto al Tour of the Alps. Se restiamo sui giovani, Pogacar di Emirates, è considerato l’alternativa slovena ad Evenepoel e un fenomeno per quello che ha fatto negli anni scorsi a livello di giovanili”.
