Se ieri la Roma avesse perso, oggi a Trigoria ci sarebbero stati i carrarmati

Il giornalista romano Daniele Garbo è intervenuto in diretta a Sportiva per parlare delle occasioni sprecate da Lazio e Roma nella 30a giornata.
SULLA LAZIO: “Quella di Ferrara mi è parsa una partita simile a quella del Napoli a Empoli, cioè con un atteggiamento sbagliato fin dall’inizio come se la squadra si aspettasse che il gol prima o poi sarebbe arrivato. La Lazio sembrava la squadra più in forma del momento e poi è successo il patatrac: questa è la differenza tra le grandi squadre e quelle normali. Un minimo di turnover sarebbe stato opportuno, ma comunque la Lazio è ancora messa bene e in caso di vittoria nel recupero contro l’Udinese sarebbe a un punto dal Milan. Ma siccome mancano sempre meno giornate, se perdi queste occasioni rischi di pagarlo caro”.

SULLA ROMA: “Il problema della Roma è in parte di testa, ma soprattutto di fisico e atletico: siamo a 43 infortuni muscolari da inizio stagione, quindi è evidente che qualcosa è stato sbagliato. Mentre gli avversari corrono, la Roma in campo cammina. Ranieri era quasi soddisfatto ieri a fine partita e lo credo: se fosse arrivata la terza sconfitta consecutiva, a Trigoria ci sarebbero stati i carrarmati. I tifosi ne hanno le tasche piene di un presidente che sta a 7000 km di distanza, un dg che non si occupa di calcio, un ds dimezzato e un grande ex campione che non ha ancora deciso cosa fare da grande. La società brilla per la sua assenza. Da una talpa mi risulta che i giocatori più anziani rimproverano alla società di aver indebolito la squadra e di aver acquistato giocatori non funzionali al progetto tattico di Di Francesco. E secondo me non hanno neanche tutti i torti…”.

SUL FUTURO DI ZANIOLO: “Credo che Totti sia molto ascoltato da Zaniolo e gli stia vicino per cercare di gestire questo suo momento in cui il mondo gli sta esplodendo intorno. C’è la volontà di farlo crescere alla Roma in un orizzonte temporale che purtroppo non andrà oltre i 2-3 anni. Ma non sono così sicuro che di fronte a un’offerta di 60 milioni la società sia in grado di resistere”.

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