Così Stefano Agresti nel ‘Microfono Aperto’:
SULL’INTER: Non vince da molti anni, così come altre squadre, ma ora è concentrata sul posto in Champions. Ho molti dubbi che Spalletti possa rimanere. La prima scelta è Conte, altrimenti un altro allenatore di quel calibro.
SUL GIRO D’ITALIA: L’anno scorso è partito da Israele per motivi commerciali. Il fatto che non arrivi al sud Italia ha creato malumori, ma in futuro tornerà anche in Sicilia.
SULLA SAMP: Un posto in Europa è fattibile se dovesse fare un percorso quasi netto fino alla fine della stagione. C’è molto equilibrio per un posto in Europa, così come per la salvezza dove oggi le squadre sono molto più solide e competitive rispetto al passato.
SU DRAGOWSKI: In determinati incontri un portiere può esaltarsi, come ieri con l’Atalanta.
SUL VAR: Quando l’arbitro va a rivedere l’episodio toglie comunque un dubbio o un sospetto al tifoso. Se Rocchi fosse andato a rivedere l’episodio sarebbe stato tutto più chiaro. Ritengo comunque che l’intervento di Rodriguez su Milinkovic non fosse rigore.
SUL GESTO DI KESSIE E BAKAYOKO: Gesto inaccettabile da parte di professionisti, è stata una mancanza di rispetto verso un avversario appena sconfitto. Giusto anche prendere provvedimenti su chi ha scatenato quella rissa finale e ha espresso certe offese.
SU POCHETTINO AL MILAN: In Inghilterra sta facendo bene e piace molto a Gazidis. E’ chiaro che non è un operazione facile per l’ingaggio e le ambizioni importanti che ha.
SU ALLEGRI: Ci sa stupire in determinate situazioni, come con l’Atletico. Stasera credevo potesse giocare con la difesa a 3, ma questa notizia su Can che abbandona il ritiro mi fa pensare. Non so se giocherà di attacco o preferirà aspettare l’Ajax per colpire in contropiede.
SUL GENOA: Squadra storica, con una tifoseria straordinaria. Ha vissuto dei momenti molto belli agli albori del calcio o ai tempi di Skuhravy, sfiorando la finale di Coppa Uefa. Certamente può avere ambizioni maggiori.