Così Stefano Tacconi, ex portiere della Juventus e della Nazionale, ai nostri microfoni nel giorno del suo 63esimo compleanno:
Sul compleanno: Si è come agli arresti domiciliari, lo festeggio in casa. In questo periodo mi sono rivisto tutte le partite con la Juve e qualche lacrimuccia è scesa. Tacconi? Per carattere e personalità non vedo un altro come me, poi prima era anche più dura.
Sul ruolo di portiere: Prima c’èra solo l’1 e il 12, oggi c’è anche il 22. I miei trofei? Tutto il museo della Juve, sennò come facevano a farlo?
Sulla ripresa dei Campionati: Ora come ora c’è troppa confusione, spero che la Serie A e B con 40 squadre sia più gestibile. Dalla C in giù ci sono troppe società che non possono andare a giro la domenica.
Sul Virus: Per me è un’influenza. Quando in una conferenza mi diranno che ci sono stati mille morti, mi dicano quali di coronavirus, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Io sarei per riprendere a giocare, anche con il pubblico. Ma questo virus andrà via prima o poi? L’influenza dura 2-3 settimane, tenere chiusi un popolo 3 mesi per me è esagerato.
Su Rabiot: E’ già una persona fortunata, se vuol andar via la Juve non farebbe fatica. Io avrei accettato di ridurmi lo stipendio.
Su Chiellini/Balotelli: Le solite cavolate, ne ho dette talmente tante anch’io!
Su Buffon: Facciamogli vincere questo record, io già a 38 anni non ci vedevo più.
