Udinese, Pozzo: “Ripresa Serie A non prima del 27-28 giugno. Bundesliga? Venduta come un trionfo, ma…”

Ai microfoni di Radio Sportiva è intervenuto il patron dell’Udinese e del Watford Giampaolo Pozzo:
Sul momento del calcio: “Una esperienza che difficilmente si potrà mai ripetere in una esistenza, adesso serve pazienza e pian piano uscirne fuori però è stata una situazione incredibile, davvero similare ad una guerra”.
Sulla ripartenza del campionato: “Non sono scettico mi hanno dato questa etichetta ma non è cosi. La mia volontà è quella di far giocare ma i calciatori sono fermi da due mesi e mezzo in casa e si allenano solo da quindici giorni, per questo la nostra preoccupazione essendo loro il nostro patrimonio è che abbiano il tempo per farlo. Non dobbiamo fare errori e aggravare una situazione critica e difficile. Riprendere il 13 giugno? Sappiamo tutti a partire dai preparatori il tempo necessario per gestire una pausa estiva questo invece è un blocco di due mesi in casa senza precedenti e serve almeno un mese o un mese e mezzo di preparazione atletica per affrontare i campionati nella maniera adeguata. Questo è il punto di fermo, ma qualcuno ora sembra essersene dimenticato puntando al 13. Ma il conteggio va aggiornato visto che gli allenamenti attuali con ripresa graduale non sono sedute che contano, prima di fine mese non si fa sul serio con le sedute vere tra lavoro fisico, palla e contatti. Da li va aggiunto un mese, quindi giocando non prima del 27-28 altrimenti come dimostra l’esperienza sommiamo una raffica di infortuni e problemi muscolari che terranno i giocatori fermi per mesi. Sarebbe surreale fare una preparazione del genere”.
Sulla gestione della quarantena: “Mi affido al comitato tecnico scientifico, ma i giocatori se stanno attenti e si muovono con prudenza oltre alle verifiche con i tamponi, potrebbe non esserci alcun caso o gestire quelli isolati”.
Sulla Bundesliga: “Sono ripartiti peggio che non si poteva nonostante lo abbiano venduto come un trionfo ma è successo quello che si prevedeva a livello di infortuni. 8 lesioni nelle prime 6 partite, altrettante solo per il Borussia Dortmund dopo una singola giornata. La riprova che se non fai una buona preparazione paghi il conto. E il tutto con una partita a settimana mentre noi dovremmo farne due, per cui servirebbe una rosa di 30 giocatori per arrivare in fondo ed ammortizzare tutti gli infortuni”.
Su possibili allenamenti non consentiti dalle norme: “Qualcuno fa il furbo? Lo dico perché ho le prove documentali di ciò che si è verificato, tanto è vero che la Figc ha preso provvedimenti mandando gli ispettori a fare controlli. Non ho fatto denuncia alla procura federale ma ho fatto le mie verifiche dopo aver sentito qualche voce e grazie ai miei rapporti ho controllato. In Italia c’è sempre qualche furbetto ma non va bene”.
Sul Parma che ha iniziato il ritiro: “Va bene qualche giorno di ritiro ma farlo da adesso a fine campionato, quasi tre mesi è allucinante, alienante, disumano, cose che per logica non si possono fare. Una strada su cui va trovato un compromesso”.
Sul Watford e la strada inglese: “Là c’è ancora grande confusione, in Inghilterra il virus galoppa e non si possono fare programmazioni certe ed essere prudenti come ha fatto con saggezza il nostro governo perché l’unica medicina efficace contro la pandemia è l’isolamento e il distanziamento”.
Su accusa di preferire lo stop alla retrocessione: “Sono illazioni perché non ci sono neanche i criteri definiti su come gestire lo stop tra cristallizzare la classifica o play off e play out”.
Sulla lettera mandata in lega: “E’ nata perché avevo due medici che erano scossi così come i dirigenti che rispondono penalmente della questione virus sulle responsabilità a cui andavano incontro. Ho scritto al ministro dello sport una richiesta di scudo penale nei confronti dei nostri dirigenti-medici perché problema è ancora aperto a livello generale, non solo per il calcio, non sapendo da dove arriva il contagio. Se uno si ammala e porta il virus a casa e un parente muore di chi è la colpa? Solo per questo ho scritto non certamente sul ritardare l’inizio del campionato o altro ma sono subito stato bollato come uno contrario alla ripresa della serie A”.

Ti potrebbe interessare

Menu