Su Radio Sportiva è intervenuto l’onorevole Simone Valente, ex sottosegretario ai Rapporti col
Parlamento e capogruppo alla Camera dei Deputati del Movimento 5 stelle, è responsabile Sport per il M5S. Le sue dichiarazioni:
“Questa è una settimana decisiva e sono ottimista: è in corso il confronto tra il Cts e la Figc sulle nuove proposte di protocollo su ritiri, tamponi, programmazione certa, ed è questa su cui mi soffermo perché credo che in questa settimana si debba dare come istituzioni un segnale dicendo al calcio cosa aspettarsi e quali sono i prossimi passaggi. Spero che il presidente Conte riesca a confrontarsi con le rappresentanze del calcio. Salute e sicurezza di tutti gli operatori devono essere prioritari.
Abbiamo assistito ad un mese e mezzo di dibattito acceso per qualcuno forse inopportuno visto il momento drammatico, ma doveroso perché l’industria del calcio deve essere trattata come tale, genera tantissimi posti di lavoro e ha un gettito importante per le casse dello Stato, più di un miliardo poi distribuito a tutto il mondo dello sport, e penso che i tempi siano maturi per arrivare a una decisione definitiva che per la politica significa creare le condizioni perché si possano avviare degli eventi, poi sta alla Federazione nella sua autonomia decidere quando avviare il campionato.
L’impatto sociale è il nodo centrale: noi dobbiamo considerare il calcio professionistico funzionale anche allo sport di base che impatta in maniera pesante sull’aspetto appunto sociale. Se lo tralasciamo e non gli diamo la giusta speranza di ripartire, se va in sofferenza questo settore a cascata va in sofferenza anche tutto quello che sta sotto. Questo non ce lo possiamo permettere. Nel dibattito che c’è stato anche in Parlamento mi pare sia emersa unanimità sul fatto che il calcio in qualche motivo debba provare a ripartire, ora sta a all’Esecutivo con tutti gli elementi a sua disposizione vedere come far ripartire questa grande industria anche culturale che può dare sollievo.
Sono ottimista per natura, credo che il premier Conte sappia esattamente cosa il calcio rappresenta e ne conosce il suo valore, non possiamo permetterci di lasciarlo indietro sulla data la decisione del Governo è propedeutica. Vanno trovate soluzioni tra le varie esigenze, io chiedo al Governo di mettere le istituzioni sportive nelle condizioni di rigiocare.
Ho letto i protocolli tedesco, spagnolo e inglese, la differenza iniziale riguardava in caso di positività se far fare la quarantena a tutta la squadra o meno, se si applica quel tipo di condizione è ovvio che il campionato non può ripartire, però ho chiesto di guardare ad altri contesti perché può aiutare per superare la difficoltà di questo momento del calcio italiano. Bisognerà creare ovviamente un protocollo adatto alla realtà del Paese (che nel nostro caso ha avuto molti contagi).
È importante far ripartire il calcio anche per una questione di competitività, se ricominciano le tre maggiori leghe europee e non quella italiana rischiamo che il gap si allarghi e perché chi come me si augura che Lega serie A diventa un brand a livello internazionale capace di competere potrebbe essere un punto negativo”.
