Cristiano Giaretta, direttore sportivo del CSKA Sofia, è intervenuto in diretta a Sportiva nel giorno del suo compleanno per ricordare i momenti principali della sua carriera e per parlare della sua avventura in Bulgaria.
SULL’ESPERIENZA IN BULGARIA: “Mi piace molto, perché si respira il blasone di questo club che è il più grande del paese e dei paesi dell’Est. È un po’ la Juventus dell’Europa dell’Est, mi sento una grandissima responsabilità addosso e speriamo che tutto vada per il meglio. Oggi giochiamo l’ultima gara della regular season, stiamo lottando per la vittoria finale, ma dopo ci saranno i playoff, quindi il percorso è ancora lungo. Qua negli ultimi 7 anni l’ha fatta da padrone il Ludogorets, noi abbiamo una squadra attrezzata, cercheremo di rompergli le uova nel paniere e venderemo cara la pelle”.
SUL LIVELLO DEL CALCIO BULGARO: “Negli ultimi 4-5 anni sta tornando a salire, vuoi perché ci sono diversi stranieri che arrivano da Spagna, Brasile e Portogallo e vuoi per la crescita degli allenatori”.
SULLA SUA CARRIERA: “Sono contento di tutto: ho fatto 35 anni nel calcio, 20 da giocatore e 15 da dirigente. Ricordo con piacere la prima chiamata di Gino Pozzo per il primo colloquio con l’Udinese. È stato un sogno che si realizzava”.
SUL COLPO MIGLIORE: “Il primo, perché è stato il più clamoroso. Quando ero al Novara comprai Bruno Fernandes per 20.000 euro dalla terza divisione portoghese. Oggi è il miglior giocatore del campionato portoghese, so che la prossima estate probabilmente andrà in Premier League con un passaggio al livello economico importantissimo”.
SUL CASO ICARDI: “Ausilio e Marotta stanno facendo il meglio per l’Inter. Da dirigente dico che capita che i giocatori si dimentichino di avere riconoscenza. Sicuramente è una situazione complicata, ma bisogna avere grande fiducia nel management dell’Inter”.
