Viviani grande lucidità, Nibali una certezza, Aru un talento

Così Maurizio Fondriest nel giorno del suo compleanno, nel nostro ‘Campioni, una razza a parte’: “Il campionato del mondo è la corsa più importante, perché con la maglia iridata sei riconosciuto da tutti. E’ unica per il prestigio. Quando ho vinto la Milano-Sanremo è stato il giorno più bello della mia carriera dato che è nata anche la mia prima figlia. La Milano-Sanremo è la classica per velocisti, in cui una volta sono arrivato da solo. Per l’italiano è una corsa importante perché è la prima classica della stagione ed ha un fascino particolare. Vincerla da solo ha un valore enorme, in pochi ci riescono. Il ciclismo mi ha dato tanto, anche se sono stato costretto a smettere prima a causa dei problemi alla schiena. Ho iniziato a correre per passione, poi è diventato un lavoro. Quando ho smesso ho continuato ad andare in bici e continuo a farlo adesso per il gusto di fare uno sport che ti lascia libero e scoprire posti nuovi. Per lavoro e altri motivi, tutti i miei interessi girano intorno al mondo della bicicletta. Viviani? Ha ripreso come aveva lasciato l’anno scorso: vincendo. Con la maglia di campione italiano ha una grande lucidità e farà un’altra annata buona. Per la gara a tappe Nibali è una certezza, invece Aru è un grande talento che si è un po’ perso in questi ultimi anni, deve ritrovare tranquillità per tornare ad essere quello che era prima. Per le classiche abbiamo Gianni Moscon, tra gli italiani più promettenti e quest’anno potrebbe essere l’anno buono per vincere una grande classica”.

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